ITALIA – Manca poco al 5 marzo, data in cui scadrà l’attuale DPCM in vigore e se ne emanerà un altro che potrebbe cambiare “volto” all’Italia, sancendo nuove regole per gestire l’emergenza Coronavirus. Il Governo, infatti, è già al lavoro su questo fronte: alle 19 ci sarà una videoconferenza con le Regioni anticipando il Consiglio dei ministri di domani mattina per valutare come organizzare le disposizioni per il nuovo DPCM.
Cosa cambierà dal 5 marzo?
La domanda forse al momento più gettonata è proprio la seguente: cosa cambierà dal 5 marzo? Tra gli argomenti in discussione c’è sicuramente il decreto legge che vieta gli spostamenti tra le Regioni che (secondo quanto stabilito) dovrebbe scadere il 25 febbraio, ancor prima della data del nuovo DPCM. Pare, però, che questa restrizione si protrarrà fino al 5 marzo.
Le Regioni chiedono di implementare le forme di congedo parentale e prevedere risorse economiche a sostegno dei genitori nel caso di chiusura di tutte le scuole per l’eventuale aggravamento della situazione epidemiologica.
Regioni e aree di rischio
Rimarrà la suddivisione per aree di rischio e conseguente inserimento delle Regioni in vari colori in base all’indice di contagio e altri dati. Si vuole, infatti, legare tale collocamento a criteri più oggettivi, evitando continui “cambi di colore”, che generano soltanto confusione.
Si parla anche di una possibile Italia tutta arancione, con restrizioni omogenee per tutti, anche se non mancano dissensi su tal punto. Con alta probabilità, infatti, ci sarà lo stesso sistema ma il Governo vorrebbe renderlo più formale che sostanziale, agendo anche a livello provinciale e comunale più che regionale.
E il coprifuoco?
Da decidere anche l’eventuale conferma del coprifuoco dalle 22 alle 5. Ma non pare esserci indicazione in tal senso, anzi sembra essere una delle poche misure al momento certa.
L’attenzione del Governo è incentrata anche sull’eventuale stop alle chiusure di bar e ristoranti, consentendo l’apertura anche oltre i consueti orari attualmente vigenti. Si ipotizza una chiusura alle 22 in zona gialla e almeno a pranzo in zona arancione.
Palestre, piscine e teatri
Lezioni individuali in palestra e almeno 10 metri quadrati per persona in piscina: queste le nuove regole approvate dal Comitato tecnico scientifico per riprendere le attività sportive interrotte in precedenza. Ferma la chiusura, però, nelle zone rosse anche se potrebbero esserci alcuni accorgimenti.
Per cinema e teatri, ancora, nulla di certo. La loro riapertura con il prossimo DPCM è ancora incerta, anche se prevarrebbe l’idea di protrarre la chiusura un mese ancora.