ITALIA – Il Natale è sempre più vicino e ancora, nonostante il nuovo DPCM, i dubbi rimangono su cosa sia consentito e cosa no, soprattutto per quanto riguarda gli spostamenti. Per questo, infatti, il Governo ha fornito tutte le risposte alle domande più frequenti, onde evitare problemi.
Preliminarmente si ricorda che vige ancora la tripartizione territoriale dell’Italia nelle varie aree di rischio, con misure più stringenti per le zone arancioni e rosse, più “morbide” per quelle gialle. Per tutti, invece, per il 25, 26 dicembre, 1 e 6 gennaio 2021 vale il divieto di uscire dal proprio Comune.
Un’eccezione alla regola generale prevede che è sempre consentito il rientro nella propria abitazione, compreso chi si trova fuori dalla Regione o dal proprio Comune che potrà, pertanto, spostarsi verso casa.
Il Governo consente lo spostamento fuori Regione solo ed esclusivamente per accudire soggetti non autosufficienti per la dovuta assistenza (rientra tra le motivazioni di assoluta necessità). Chi si recherà, quindi, dovrà farlo solo e non in compagnia o solo per trascorrere le feste insieme. Un’idea particolare, per gli anziani nelle Rsa, è quella di prevedere apposite “Sale degli abbracci”, per farli sentire meno soli.
Nei giorni festivi in cui c’è l’obbligo di non spostarsi dal proprio Comune, ci si può muovere solo per esigenze di lavoro o salute. Tuttavia, ferma restando questa regola, il Governo non ha indicato un numero massimo di soggetti che si possono invitare a casa, pur specificando che sta nel buon senso di ciascuno non ricevere troppe persone e soprattutto chi non sia convivente. Per intenderci, Natale e Capodanno si dovrebbe stare con i familiari o le persone con cui si vive.
Il Governo ha espressamente vietato – dal 21 dicembre fino al 6 gennaio – gli spostamenti nelle seconde case fuori dalla propria Regione (anche se inserita nelle aree gialle). Si può andare solo per motivi di urgenza (guasti, emergenze) ma non si può permanere: risolto il problema, si deve tornare nell’abitazione principale.
No, ma specifichiamo meglio. Il ricongiungimento è previsto solo per stare nell’abitazione dove si vive. Chi lavora o studia fuori può vedere il partner nell’abitazione principale. Ma c’è una condizione: si deve trattare di coppie conviventi. Se uno dei due si reca nella seconda casa prima del 21 dicembre, l’altro non può raggiungerlo dopo perché il Governo specifica che il ricongiungimento deve avvenire nelle case principali.
Sì, il rientro dall’estero è concesso ma occorre fare il tampone nelle 48 ore precedenti all’ingresso in Italia e, una volta arrivati, è obbligatoria la quarantena. Questa comporta il fatto che non si può uscire di casa per nessun motivo e dura 2 settimane. Questo obbligo vale anche per chi rientra in auto e treno.
Per un accordo con la Cei, dopo tanti tira e molla, il coprifuoco vale anche per la celebrazione delle messe. Dopo le 22, quindi, non ci sarà la possibilità di partecipare alle classiche “veglie” di Natale.
Sarà un Capodanno pieno di regole e di procedure stringenti. In linea di massima, non si può uscire dopo il coprifuoco (ore 22) e nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio il divieto di circolazione si estenderà fino alle 7 del mattino dopo e non alle 5 come sempre. Resta fermo il divieto, per l’uno gennaio, di raggiungere un Comune diverso dal proprio.
Attenzione alle violazioni dei divieti: durante le festività natalizie, tra l’altro, sono stati predisposti controlli serrati anche con droni per verificare che tutto si svolga nel pieno rispetto delle regole per evitare contagi a macchia d’olio. Multe da 400 a 3mila euro, che sono ridotte se pagate entro cinque giorni, e denuncia per i trasgressori.
Fonte immagine: Meteoweek
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