Catania, inizia l’era Raffaele: dal 3-4-3 al pressing asfissiante, tutti i segreti del nuovo allenatore etneo

Catania, inizia l’era Raffaele: dal 3-4-3 al pressing asfissiante, tutti i segreti del nuovo allenatore etneo

CATANIA – Inizia ufficialmente l’era Raffaele sulla panchina del Calcio Catania. Con il comunicato diramato in giornata, la società rossazzurra ha formalmente affidato le redini della prima squadra all’ormai ex allenatore del Potenza, liberatosi ieri sera dal contratto che lo legava con la società lucana dopo uno snervante tira e molla da parte del club di Caiata.

Un arrivo, quello di Raffaele, fortemente voluto dal direttore dell’area sportiva etnea, Maurizio Pellegrino, certo di aver individuato nel tecnico siciliano il giusto successore di Cristiano Lucarelli per costruire le basi per il nuovo Catania post salvataggio che dovrà far entusiasmare la tifoseria rossazzurra dopo settimane di patemi e incertezze.

La Carriera

Nato il 5 dicembre 1975 a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Giuseppe Raffaele inizia ad allenare da giovanissimo sulla panchina del Due Torri e poi su quella dell’Akragas, coniugando l’estetica del bel gioco ai risultati maturati sul campo. Proprio questi non si fanno attendere, con due promozioni in Eccellenza con l’Orlandina e l’Igea Virtus. Il tecnico peloritano viene notato dalla dirigenza del Messina, ma in riva allo Stretto Raffaele vi rimarrà soltanto un mese per prendere successivamente il comando del Potenza neopromosso in Serie C.

I lucani, durante la stagione 2018/2019, diventeranno la “matricola terribile” del Girone C con la squadra che riuscirà a ottenere la qualificazione per i play-off. Proprio in questo campionato Raffaele si confronterà con il suo futuro, sconfiggendo al “Viviani” l’ambizioso Catania di Sottil per 3-1 e pareggiando al “Massimino” per 1-1 nel match di ritorno. Ai play-off Raffaele incontrerà nuovamente i rossazzurri e nel doppio confronto il segno “X” uscirà nuovamente per due volte, con il Catania che passerà il turno in virtù del miglior piazzamento finale in regular season. Nel corso della stagione 2019/20 il Potenza si riconfermerà tra le migliori formazioni del torneo, facendosi notare per un’ottima tenuta difensiva e mettendo nuovamente in difficoltà il Catania tra andata e ritorno.

La Tattica

La difesa a tre è certamente la testata d’angolo del progetto tattico perfezionato nel corso degli anni dall’allenatore peloritano. La linea arretrata si rafforza con cinque unità in fase di non possesso palla, quando gli esterni di centrocampo vengono chiamati ad abbassarsi per blindare gli spazi a destra e sinistra dei centrali. Il 3-4-3 (non di rado l’allenatore ha schierato in passato anche un mutevole 3-5-2) si trasforma quindi in un impermeabile 5-4-1, con gli uomini di Raffaele chiamati a infastidire il portatore di palla avversario e gli eventuali ricevitori con un pressing costante e asfissiante.

In questa fase, almeno un elemento della difesa si stacca sempre dal cordone arretrato per aggredire l’antagonista. Le squadre del tecnico non rimangono mai passive in attesa dell’avversario, ma provano sempre a interrompere l’iniziativa per capovolgerla a proprio favore. La costruzione offensiva, sia con palla alta con lanci lunghi che con palla a terra con azione maggiormente elaborata, non può fare a meno del lavoro degli esterni del terzetto avanzato, i quali provvedono a impensierire la difesa ospite attaccando immediatamente la profondità con l’ausilio della punta centrale.

Quest’ultima possente ma di movimento, è chiamata ad attirare a sé almeno un difensore avversario per consentire ai compagni di reparto di inserirsi e sfruttare i nuovi spazi creati. Se la costruzione avviene sulle corsie esterne, la volontà di Raffaele è quella di “allargare” le maglie difensive dell’avversario, con gli esterni che si avventurano sul fondo per crossare in mezzo in direzione del bomber o di un centrocampista di inserimento che accorre per dare manforte alla manovra. Sempre gli esterni, se la squadra è in possesso della sfera, non arretrano mai oltre la linea di centrocampo ma rimangono alti per impensierire l’avversario e porsi in una condizione di superiorità numerica.

Altro “mantra” delle squadre di Giuseppe Raffaele è rappresentato dallo sfruttamento delle palle inattive. Durante l’ultima esperienza sulla panchina del Potenza, l’allenatore ha sempre portato molti uomini a ridosso dell’area di rigore avversaria in presenza di punizioni o calci d’angolo per battere a rete. Fondamentale, per il piano tattico del mister, disporre dunque di abili colpitori di testa e di elementi in grado di indirizzare la palla in direzione della porta in caso di prima respinta.

Il Catania di Raffaele

Cosa serve al tecnico di Barcellona Pozzo di Gotto per applicare le proprie idee tattiche ai colori rossazzurri? Auspicabile la scelta di un terzo centrale da affiancare ai titolari Mbende e Silvestri, mentre in avanti pare necessario l’innesto di almeno un esterno offensivo e di una punta in grado di garantire i movimenti richiesti dal tecnico. Il ritiro precampionato che scatterà martedì 18 agosto al quartier generale di Torre del Grifo e il mercato scioglieranno certamente i nodi di Raffaele e modelleranno un Catania in grado di farsi trovare pronto ai nastri di partenza di uno dei tornei di Serie C più competitivi degli ultimi anni.

Fonte foto: Talentilucani.it