“Così è se vi pare”, l’opera di Pirandello rivisitata tra musica e gesti

“Così è se vi pare”, l’opera di Pirandello rivisitata tra musica e gesti

CATANIA – Arriva una rivisitazione originale di “Cosi è se vi pare” di Luigi Pirandello, al Piccolo Teatro, in scena fino al 12 marzo, diretto da Gianni Salvo.

Il caposaldo della produzione drammaturgica in lingua dell’autore agrigentino spiega, in una scena essenziale curata da Jacopo Manni e dall’innovativa rappresentazione sulle musiche di Erik Satie elaborate da Pietro Cavalieri, come nella vita tutto sia relativo e non esistano verità supreme.

Un intenso atto unico che lascia tutti col fiato sospeso, anche per la scelta di far parlare solo attraverso i gesti e la musica i personaggi che ruotano attorno alla storia dei coniugi Ponza e della signora Frola.

In “Cosi è se vi pare”, c’è l’evidente tema – nonché sempre presente – della pazzia, che Pirandello ha proposto attraverso il mistero che ruota attorno la figura della signora Ponza: la signora Frola, madre della Ponza, sostiene che la ragazza sia segregata in casa, per ordine del marito, il signor Ponza; quest’ultimo, ribadisce alla signora Frola, ai borghesi attorno che si fanno domande sulla signora Ponza e al pubblico del teatro, che la figlia della Frola è in realtà morta e che il signor Ponza si è risposato, giocando sull’accusa di infermità mentale della signora Frola.

Il salotto ottuso e provinciale diventa il teatro dove genero e suocera racconteranno ad un uditorio curioso e dai variopinti costumi creati di Sara Verrini la loro verità. 

La signora Ponza, infine, appare nella scena, ingarbugliando il ragionamento finale, la frase della pièce esclamata da una superba Evelyn Famà: “Io sono colei che mi si crede”, perché come dice Pirandello “Così è… se vi pare”.

Elisa Guccione