CATANIA – Quest’anno, i ragazzi del Liceo Classico “N. Spedalieri” di Catania hanno avuto l’opportunità di visitare luoghi e conoscere nuove realtà grazie al Progetto Erasmus Plus Think Global Act Local che, supportato dal Dirigente Reggente dottoressa Daniela Di Piazza e coordinato dalla professoressa Paola Smecca, ha coinvolto altre tre scuole europee: la Rīgas Angļu ģimnāzija (la English Grammar School di Riga), la John Scottus High School di Dublino e l’Antonius College di Gouda.
Il primo incontro è stato a Catania dove tutti i ragazzi della scuola coinvolti nel progetto hanno studiato la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (che, nel 2018, ha compiuto 70 anni) e, nel contempo, hanno guidato i partner stranieri lungo un percorso di conoscenza delle località caratteristiche della Sicilia.
A maggio un gruppo di sette studentesse del Liceo Classico di Catania è andato per la seconda settimana di scambio a Riga, in Lettonia, accompagnato dalle professoresse Smecca e Pisano. In quest’occasione si è coniugato lo studio teorico svolto a Catania con un lavoro più pratico e creativo: la realizzazione di opere d’arte che si ispirassero a uno dei 30 articoli della Carta. Il prodotto finale è stato la composizione di un calendario che raccoglie tutti i disegni e manufatti dei ragazzi partecipanti alla settimana di scambio a Riga.
Il tema del progetto ha fin da subito suscitato un vivo interesse da parte delle allieve, come ci tiene a sottolineare Livia Pennisi. Concorda con lei Manuela Cristaldi, che sostiene: “Passare una settimana a Riga per il progetto Erasmus è stato davvero interessante ed indimenticabile. A parer mio è stata un’esperienza molto formativa sotto tutti i punti di vista, poiché oltre a lavorare per questo progetto abbiamo anche legato molto tra di noi scoprendo nuove cose di nazionalità differenti. È stato stimolante lavorare con i nostri host partners per i nostri progetti d’arte e ciò ci ha permesso di metterci in gioco sfruttando le nostre capacità ed idee”.
Oltre ai lavori per il progetto, i partecipanti hanno effettuato escursioni per esplorare la Lettonia e scoprirne le tradizioni. Giulia Carastro osserva come il progetto sia stato “un’ottima occasione per conoscere diversi stili di vita, abitudini, storie, usi e costumi e un modo nuovo per fare amicizia. I ragazzi lettoni hanno accompagnato italiani, olandesi e irlandesi nella loro vita quotidiana. Abbiamo vissuto le stesse abitudini di quei ragazzi anche all’interno delle famiglie: sveglia presto, colazione con ravanelli, pane nero e cetriolini marinati, chiacchierate con i loro genitori e con i fratelli, merende con thè e Karums, cena alle 18 con zuppe fredde di rape e formaggio, film, etc. La lingua inglese è riuscita ad accomunare quattro Paesi differenti: abbiamo parlato, lavorato, riso e scherzato e, per una settimana, ci siamo sentiti appartenere ad un’unica grande Nazione”.
E questo è proprio lo scopo di tali progetti Erasmus+: trasportare i ragazzi in realtà nuove e a loro sconosciute, metterli in contatto con culture differenti, permettere loro di stringere amicizie che magari dureranno nel tempo, e creare reali opportunità di aggiornamento per i docenti.
Soddisfazione per gli insegnanti sentirsi dire alla fine di una lunga e impegnativa settimana: “È un’esperienza che consiglio vivamente a chi abbia voglia di mettersi in gioco, scoprire nuove culture e migliorare il proprio inglese”, dichiara Manuela; “È stata un’esperienza incredibile, unica e indimenticabile che rifarei ora stesso!”, dice Giulia. E infine Carlotta Gargano: “Ero sicura che mi sarebbe mancata la Lettonia… infatti ancora oggi, quasi un mese dopo la nostra partenza vorrei tornarci al più presto”.