CATANIA – Da sempre il latino è stato non solo il fondamento della nostra lingua, ma anche di tutta la cultura europea. Molti la definiscono una lingua morta, in quanto non più usata come linguaggio colloquiale. In verità essa è viva nel quotidiano ed è per dimostrarlo che venerdì 9 aprile si è tenuta la prima edizione della Giornata mondiale della Lingua Latina.
È stata indetta dalla Delegazione Antico e Moderno dell’Associazione italiana di Cultura classica “AICC” e patrocinata dall’Unesco, dal Ministero dei Beni Culturali e da cinque università del Lazio. Quel giorno gli studenti della classe IV C insieme alla Prof.ssa Iannelli hanno partecipato, seguendo in biblioteca, a questo importante evento che ha previsto conferenze e presentazioni che hanno toccato diversi ambiti di questa cultura.
La manifestazione ha interessato tutta la giornata, la mattina dalla 8,30 alle 13,30 e il pomeriggio dalle 14,30 alle 18,30.
Oltre agli interventi di vari relatori ci sono stati i contributi di diversi licei da ogni parte di Italia, alcuni dei quali molto interessanti e ricchi di spunti. In particolare un intervento originale è stato quello del Liceo “Seneca” di Roma che ha presentato la I Egloga delle Bucoliche di Virgilio in una maniera differente e più giocosa rispetto allo studio fatto sui libri: un liceale prova a ripetere in metrica l’egloga dei pastori Titiro e Melibeo senza riuscirci, così un suo amico lo aiuta a studiare e i due si teletrasportano all’ombra di un albero, che richiama il faggio di Titiro, riuscendo a immedesimarsi nella vita dei due pastori e a “fare esperienza diretta” di ciò che studiano.
Ha particolarmente colpito come durante questa giornata siano stati trattati temi ancora oggi attuali, come l’emancipazione femminile. Tema che i ragazzi del Liceo Classico “Martino Filetico” di Ferentino hanno messo in risalto tramite una breve intervista sotto forma di cartone animato alla nota scrittrice Dacia Maraini per combattere i pregiudizi che ancora ci sono nei confronti della donna. La scrittrice fra le tante curiosità risponde così alla domanda sulle figure per lei realmente emancipate: “Le donne hanno sempre creato, scritto interpretato musica ma sono state regolarmente messe a tacere…. […] sono state spesso cancellate dalla memoria storica, purtroppo in certi paesi succede anche ora… […] ricordiamoci di Malala sparata in testa perché voleva studiare”. La Maraini ha scritto in proposito un saggio teatrale intitolato “I sogni di Clitemnestra” e ha scritto di donne coraggiose nell’antichità, come Topazia, la principessa artista.
Nel pomeriggio, tra i tanti interventi particolarmente rilevanti e che hanno suscitato maggiore pathos è stata l’intervista al famoso latinista Ivano Dionigi. Il Professore ha risposto alle domande che i ragazzi di una scuola militare di Milano gli hanno posto dopo aver letto il suo libro “Segui il tuo demone. Quattro precetti più uno”. Precetti che hanno fatto particolarmente riflettere.
È stato illuminante il concetto delle tre I, iniziali di verbi latini: “Intelligere, interrogare, invenire” che si ricollegano ad altre tre I: “Inglese, internet, impresa”. Interessante è stata la sua opinione sul kairòs, come occasione da non sprecare per perseguire i propri obiettivi senza omologarsi agli altri, tendenza oggi molto di moda ma seguendo il proprio “demone” che è il modo di essere di ciascuno. A conclusione del suo intervento, Dionigi ci ha esposto il suo punto di vista riguardo alla didattica a distanza, tema fin troppo attuale, ribadendo quanto sia importante vedersi di persona senza uno schermo davanti. Ricorda come Seneca in proposito nell’Epistola 6 a Lucilio che gli chiedeva di mandargli dei libri sottolineava l’importanza di vedersi de visu. Per i ragazzi non sono tanto importanti i praecepta quanto gli exempla, vedere l’esempio che dà il maestro, piuttosto che apprendere ascoltando solo semplici nozioni.
E sulla tecnologia ha sostenuto che se da un lato ci ha in parte soccorsi dall’altro ha aumentato il divario tra chi ha la possibilità di avere tre persone collegate da casa contemporaneamente da altrettanti computer e chi solo da uno o nessuno.
Da questa giornata ricca di spunti e input abbiamo avuto la conferma del fatto che studiare il latino serve a ragionare, a sviluppare le capacità critiche e logiche e che la cultura latina consente a noi studenti di applicare le conoscenze culturali del passato nella vita di tutti giorni e anche in un prossimo futuro.
L’evento è stato trasmesso in diretta sul canale youtube AICC-Antico e Moderno. Per chi volesse seguirlo è disponibile, per gli interventi della mattina e del pomeriggio rispettivamente in:
In ultimum, è stato anticipato il tema della Giornata mondiale della lingua greca e di quella latina dell’anno prossimo: i luoghi greci e i luoghi latini. Si chiederà di lavorare su un luogo della propria città: un monumento, un’epigrafe, una piazza, una fontana, il nome della propria scuola, ecc., su cui ognuno potrà portare dei contributi nella modalità che riterrà più adatta. “Auspichiamo di essere più numerosi nella scuola a partecipare l’anno venturo alla nuova edizione e di farlo attivamente portando un contributo anche noi“.
Articolo redatto in collaborazione con Schembra Chiara Stancanelli Stefania Classe IVC Liceo Classico “N. Spedalieri” di Catania