Correva il 1961… 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino, storia e memoria all’I.I.S. “Concetto Marchesi” di Masclucia

Correva il 1961… 30 anni dalla caduta del Muro di Berlino, storia e memoria all’I.I.S. “Concetto Marchesi” di Masclucia

MASCALUCIA – Novembre all’insegna di storia e memoria all’I.I.S. “Concetto Marchesi” di Mascalucia in occasione del trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, che dall’agosto del 1961 separò la capitale tedesca e per ventotto anni fu simbolo del mondo diviso in due blocchi dalla cortina di ferro.

Con un flash mob e un’assemblea d’istituto, gli studenti della scuola pedemontana hanno ricordato contesto storico e cause che condussero alla costruzione del Muro prima e alla sua caduta il 9 novembre del 1989 poi: erano le ore 18 quando il portavoce del partito comunista della DDR annunciava nuove regole sul passaggio da Est a Ovest e, incalzato dai giornalisti, ne dichiarava l’immediata applicazione.

Con effetto dirompente la notizia fece il giro del mondo e nella capitale tedesca la folla si riversò ai varchi doganali. Il resto è storia.

Indirizzati dal Dipartimento di Filosofia, Storia, Religione e Diritto – coordinato dalla prof.ssa Agata Cullurà – nel mese di novembre, i rappresentanti d’istituto degli studenti, hanno promosso un flash mob, realizzato dalla IIE del liceo scientifico e un’assemblea con visione di un film sul tema e intervento di due testimoni d’eccezione dello storico evento: i docenti di Storia e Filosofia Valeria Caruso e Mario Di Prima. La prof.ssa Caruso ha raccontato l’emozione del viaggio a Berlino subito dopo la caduta del Muro, mentre il prof. Di Prima ha narrato della sua esperienza a Berlino Ovest, quando era il giovane bassista di un gruppo rock.

“Spiegare ai ragazzi il significato del Muro abbattuto con un pacifico ‘assalto’ di popolo – sottolinea il Dirigente Scolastico prof.ssa Lucia Maria Sciutodovrebbe servire oggi ad acquisire consapevolezza dei nuovi muri reali e ideali che di nuovo dividono l’Europa e altre aree del pianeta erigendo barriere fra gli uomini invece di unirli”.

Articolo redatto in collaborazione con Mimma Furneri