Tagli all’assistenza domiciliare. Anastasi: “Decisione che stride con altre scelte”

Tagli all’assistenza domiciliare. Anastasi: “Decisione che stride con altre scelte”

CATANIA – Già nella penultima seduta del consiglio comunale il consigliere Sebastiano Anastasi – del gruppo di Grande Catania e vicepresidente della commissione servizi sociali – aveva chiesto chiarimenti in merito al previsto taglio che riguarda l’assistenza domiciliare per gli anziani e portatori di handicap.

In una nota – dell’undici febbraio – il Comune ha comunicato la riduzione del servizio da 32 ore mensili a 28.

 

“Si tratta di un taglio – spiega Anastasi – che colpisce le fasce più disagiate della popolazione catanese. Una riduzione, anche di quattro ore, è devastante per queste persone che sono spesso da sole e non hanno alcun altro appiglio”.

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Il consigliere ha anche aspramente criticato una delibera di giunta tesa a incrementare – tramite il prelevamento di 50mila dal fondo di riserva per le emergenze – un capitolo di bilancio per istituire nelle sei municipalità degli sportelli per assistere le famiglie sovraindebitate.

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“E’ una iniziativa senza dubbio lodevole – continua Anastasi – ma che stride con i tagli che vengono fatti nei servizi sociali. Mi attiverò attraverso un’attività ispettiva per chiarire l’utilizzo del denaro preso dal fondo di riserva”.

Per il consigliere di Grande Catania è importante attivare misure contro l’indebitamento e l’usura ma sia augura di non “vedere associazioni vicine a un determinato mondo politico e sindaco operare in questi sportelli altrimenti una situazione che già stride potrebbe essere adombrata da forti sospetti”.

L’assessore ai servizi sociali Angelo Villari spiega che quella di Anastasi è una “denuncia tardiva” perché “già dall’anno scorso c’è stata una riduzione delle risorse”.

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 “Si è dovuto rimodulare – spiega l’assessore – e quindi contrarre il monte ore. Speriamo di aumentare le risorse nel bilancio preventivo del 2015 e di ripristinare le ore per garantire il lavoro delle cooperative che lavorano in questo campo”.

“Ci muoveremo – conclude Villari – ma dobbiamo comprendere che i i bisogni sono aumentati e le risorse sono minori”.