Bianco in commissione antimafia, Attaguile: “Rapporti con Ciancio dichiarati solo professionali”

Bianco in commissione antimafia, Attaguile: “Rapporti con Ciancio dichiarati solo professionali”

CATANIAÈ stata una giornata particolarmente pesante per Palazzo degli Elefanti. Prima le rivelazioni relative ai nomi dei consiglieri comunali finiti al centro di una relazione dell’antimafia regionale e poi l’audizione del sindaco Enzo Bianco dinanzi alla commissione antimafia nazionale presieduta da Rosy Bindi.

Il primo cittadino ha spiegato le condizioni della telefonata intercettata con l’editore Mario Ciancio nell’aprile del 2013 dopo il voto favorevole del consiglio comunale per il Pua durante il quale i fedelissimi di Bianco si astennero.

Ciancio è stato recentemente prosciolto dopo le lunghe indagini per il reato di concorso esterno. 

Però la telefonata aveva fatto avanzare dubbi sul rapporto tra l’allora candidato sindaco e l’editore che ha interessi importanti sul Pua visto che è proprietario del 30% dei terreni su cui verrà realizzato il progetto.

Il segretario della commissione antimafia nazionale Angelo Attaguile (Noi con Salvini) ha raccontato a NewSicilia.it di un’audizione in cui il primo cittadino ha risposto sul rapporto con Ciancio parlando di un “rapporto professionale tra un candidato e un editore per la campagna elettorale”. Inoltre il sindaco avrebbe detto di non essere a conoscenza delle indagini a carico di Ciancio al momento della telefonata.

Mentre sulla situazione del consiglio comunale Bianco ha preferito non esprimersi in attesa di conoscere gli incartamenti.

“Sono il primo a chiedere con forza alla Commissione antimafia – ha detto Enzo Bianco – e alla magistratura catanese, in assoluta coerenza con la mia storia di impegno politico contro la criminalità e per la legalità, che facciano al più presto piena luce su quanto scaturito dal lavoro dell’Antimafia regionale siciliana circa due consiglieri comunali e un presidente di Circoscrizione della città. Bisogna tutelare le istituzioni così come le persone che non hanno commesso alcun reato né azioni moralmente errate”.

“Nonostante – ha detto Bianco – il proscioglimento di Ciancio il 21 dicembre scorso, ho voluto ugualmente presentarmi davanti alla Commissione per chiarire in maniera limpida questa vicenda, e informare i commissari dell’impegno costante dell’Amministrazione a favore della legalità, in particolare sulle iniziative riguardanti il Programma Urbanistico Attuativo di Catania Sud (Pua)”.

“Quattro – ha sottolineato – sono stati i punti salienti della mia audizione, che hanno trovato condivisione e apprezzamento in larghissima parte dei commissari: – Il fatto che i soggetti privati interessati alla vicenda Pua abbiano presentato ricorso amministrativo contro le modifiche introdotte dalla mia Amministrazione: certo non sarebbe accaduto se avessimo in qualche modo tutelato o favorito i loro interessi. – La richiesta di un Protocollo di legalità che abbiamo sottoposto alla Prefettura già nell’aprile del 2014 per verificare la provenienza dei capitali privati di ogni singolo progetto del Pua, prima ancora di rilasciare qualunque tipo di concessione, grazie al lavoro di una commissione ad hoc. Dopo quelli del Comune, proprio nei giorni scorsi la prefettura di Catania ha indicato i suoi nomi per la commissione di verifica; – La volontà di dare all’area Sud di Catania uno sviluppo che fosse armonioso, rispettoso della legalità e dell’ambiente, com’era il progetto del Pua anni Novanta. Mi sono opposto, quando non ero più sindaco, ai cambiamenti voluti dal centrodestra, che puntava a un incremento della cementificazione e della speculazione in favore dei privati”.

Sulla telefonata con Ciancio il sindaco afferma: “Quanto allo specifico della telefonata con il direttore della Sicilia, ho ribadito alla Commissione che, il giorno prima dell’apertura della mia campagna elettorale, lo avevo chiamato in veste di candidato sindaco per informarlo della manifestazione elettorale che stavo organizzando e per sapere se il giornale avrebbe seguito l’evento come aveva fatto con tutti gli altri candidati”.