Maturandi vs Miur, quale il criterio di scelta? “Non porteremo le materie d’indirizzo”: perché si sceglie e non si “sorteggia”

Maturandi vs Miur, quale il criterio di scelta? “Non porteremo le materie d’indirizzo”: perché si sceglie e non si “sorteggia”

CATANIA – Anche quest’anno, le campanelle suoneranno e la scuola volgerà al termine. Ma non per tutti, visto che i “maturandi” (alunni del quinto anno di scuola secondaria di secondo grado) dovranno attendere qualche settimana in più per superare i celeberrimi esami di maturità.

La trepidante attesa dei ragazzi, dovuta all’uscita delle materie esterne e interne, si fa sentire sempre verso la fine di gennaio, quando appunto il Miur rende note le discipline che gli studenti dei vari licei e istituti tecnici dovranno portare all’esame scritto e orale.

In particolare, è bene soffermarsi su seconda e terza prova, dove vengono scelte delle materie con professori esterni. Non sono uguali per tutti, dipende ovviamente dall’indirizzo prediletto dall’alunno cinque anni prima. È qui che scatta il dubbio.

Il 31 gennaio, il Miur ha scelto e comunicato alla comunità scolastica italiana quali sono state le materie predilette per questa sessione di maturità. Elenchiamo quelle dei licei:

Liceo Scientifico
Seconda prova: matematica
Terza prova: lingua e cultura straniera (inglese) e scienze naturali

Liceo Classico
Seconda prova: lingua e cultura greca
Terza prova: lingua e cultura straniera (inglese) e scienze naturali

Liceo delle Scienze Umane
Seconda prova: scienze umane
Terza prova: lingua e cultura straniera (inglese) e scienze naturali

Liceo Linguistico
Seconda prova: lingua e cultura straniera 1 (inglese)
Terza prova: lingua e cultura straniera 3 (francese) e scienze naturali

Liceo Artistico
Seconda prova: discipline artistiche
Terza prova: lingua e cultura straniera (inglese) e matematica

Liceo Musicale
Seconda prova: teoria analisi e composizione
Terza prova: lingua e cultura straniera (inglese) e storia dell’arte

Liceo Coreutico
Seconda prova: tecniche della danza
Terza prova: lingua e cultura straniera (inglese) e storia dell’arte

La terza prova è composta da due materie esterne più due interne, a scelta del consiglio di classe.

In molti, però, forse più degli altri anni, sono andati in contrasto con le scelte del Ministero. Il linguistico e il classico criticano “scienze naturali” e l’artistico invece non comprende la decisione di selezionare matematica come materia esterna, più altre conseguenze che ne sono scaturite dopo.

In realtà, i ragazzi si interrogano sul criterio, un po’ anche per ignoranza: si crede che le materie vengano sorteggiate, ma a dire il vero non è così. C’è un processo legislativo dietro, connesso a più di un semplice decreto, che specifica la facoltà di scegliere da parte del Miur.

Si parte dal Decreto Ministeriale n.53 del 31 gennaio 2018, che ufficializza le materie scelte per gli esami di quest’anno. C’è un punto, però, che come vedremo ci rimanderà a un altro decreto: nella fattispecie, il quinto punto. “VISTI, in particolare, l’articolo 3, comma 3 e l’articolo 4, comma 1 della citata legge 10 dicembre 1997, n. 425 secondo cui il Ministro della Pubblica Istruzione annualmente indica le materie che formano oggetto della seconda prova scritta negli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di secondo grado e sceglie le materie da affidare ai commissari esterni delle commissioni”.

Qualora fosse davvero stato un sorteggio, non ci sarebbero stati verbi che affermano la personale scelta del Ministero. Quindi, ipotesi scongiurata. Andando avanti, si scava a fondo e siamo andati a ritroso, cercando l’articolo 3 e l’articolo 4 della legge 10 dicembre 1997, n. 425.

Più che nell’articolo 3, è nell’articolo 4, comma 1, che sorge l’interesse: “le materie affidate ai membri esterni sono scelte annualmente con le modalità e nei termini stabiliti con decreto del ministro della Pubblica Istruzione, adottato a norma dell’art. 205 del Testo unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297”.

Cosa afferma, a sua volta, questo decreto? Da diverse persone, questo è definito come una sorta di “Bibbia scolastica”: “per capire la scuola, bisogna leggerlo, altrimenti si è alla frutta”.

Questa ordinanza speciale è chiamata anche “regola dell’alternanza”, che spesso (ma non sempre) il Miur utilizza per far alternare le materie d’esame esterne. Inoltre, quelle d’indirizzo dovrebbero alternarsi equamente: un anno interne, l’altro esterne. O viceversa.

A parlare di ciò, ci ha spinti un piccolo racconto da parte di una ragazza del liceo linguistico, Clara: “Abbiamo scienze come materia esterna, non capisco cosa possa centrare con il nostro indirizzo. Tra l’altro, nella selezione delle materie interne, è rimasta fuori la lingua spagnola: agli esami dovrò portare una materia che non appartiene completamente al mio corso, o comunque di minore importanza”.

O ancora: “Sono del parere che il Ministro non abbia idea di cosa significa per una ragazza del linguistico avere come materia esterna scienze, o comunque materie non di indirizzo. Può anche succedere che come commissario si abbia un professore che insegna allo scientifico, che pretende risposte da scientifico, che io non sono in grado di dargli. Le materie esterne dovrebbero essere materie di indirizzo o materie interdisciplinari con collegamenti più semplici tra loro”.

Un ragionamento simile è stato fatto anche da un ragazzo del liceo artistico, che invece avrà a che fare con la matematica: “cosa c’azzecca questa materia con l’arte?”.

Il parere di una maturanda dello scientifico: “Bisogna studiare tutto ciò che è compresa nel programma ministeriale, ma chimica esterna in un linguistico o in un classico? Ci potrebbe stare, ma se inizia a diventare un’abitudine si inizia a perdere la concentrazione dal vostro indirizzo. Da noi, ad esempio, la scelta non è sbagliata”.

È giusto, quindi, doversi preparare per una materia non d’indirizzo? O per lo meno, compararla o darle maggiore importanza rispetto a una lingua o a una disciplina artistica?

Chiaramente, chiederemo un parere in merito, nei prossimi giorni, al Provveditorato, con cui ci siamo già messi in contatto per ottenere una risposta.