SAN GIOVANNI LA PUNTA – Li vedi brillare anche attraverso le foto, sono i tesori di Sant’Agata.
È lì che si intrecciano le storie dei tanti personaggi e devoti del passato. Le stesse persone che, nei secoli, per devozione hanno donato tantissimi dei gioielli che ancora oggi ricoprono, quasi stratificati, il busto reliquiario della patrona.
Questo è il nostro tesoro di Sant’Agata, lo stesso da cui ha tratto spunto Ugo Longobardo per il titolo dell’incontro, raggruppando i tanti scatti che negli anni ha conservato, grazie al suo ruolo di manutentore dei gioielli della Santa.
Il Tesoro di Sant’Agata, Devozione e Arte, un importante incontro di studio e dibattito che si è tenuto ieri nella Chiesa Madre di San Giovanni La Punta, ha visto la partecipazione di tante persone, devoti e non, accomunati dalla voglia di conoscere e ammirare questi splendidi capolavori dell’oreficeria.
“Abbiamo voluto essere vicini alla città di Catania, portando qui il maestro orafo manutentore Ugo Longobardo, uno dei più grandi “amici di sant’Agata” che con amore e dedizione si prende cura dei gioielli e del tesoro agatino, per avvicinare i devoti puntesi alla santa, oltre che per devozione anche per rimarcare, attraverso l’arte, la propria identità culturale“.
Con queste parole Giovanna Scalia, assessore alla Cultura di San Giovanni La Punta, apre l’incontro che ha visto la presenza di tante persone attratte sia dalla devozione agatina sia dalla voglia di studiare, capire e amare i tesori che la ricoprono.
Il busto reliquiario di Sant’Agata, infatti, è uno dei più importanti tesori d’arte italiana; conoscerlo, capirlo, studiarlo per prendere consapevolezza della propria identità culturale sono stati gli spunti di lettura e discussione per Ugo Longobardo, per illustrare la straordinaria importanza di questo capolavoro dell’arte tardo gotica.
Ogni singolo elemento che costituisce il tesoro infatti rappresenta un capitolo importante dell’arte italiana e non solo siciliana.
Il busto reliquiario e i gioielli che la ricoprono rappresentano anche il ruolo che la Sicilia tra XV e XVI ha avuto nella storia europea: gli smeraldi, ad esempio, così diffusi negli ori agatini, testimoniano i commerci con l’appena scoperto Nuovo Mondo e della forte devozione spagnola a Sant’Agata.
Un incontro fortemente voluto dall’amministrazione comunale che, come afferma il sindaco Nino Bellia ha voluto evidenziare il forte legame tra San Giovanni La Punta e il capoluogo. Il comune etneo, infatti, attrae sempre di più tanti catanesi che scelgono di vivere lontani dal centro pur mantenendo stretti contatti con la città.
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Anche San Giovanni La Punta si stringe attorno a Sant’Agata.