Festeggiamenti Madonna del Carmelo: tra fede e riti antichi

Festeggiamenti Madonna del Carmelo: tra fede e riti antichi

CATANIA – Domani, giovedì 16 luglio, avranno luogo in tutta Italia i solenni festeggiamenti in onore della Madonna del Carmelo; una tradizione antica ed imprescindibile che unisce l’esigenza di esternare la propria Fede e l’intramontabilità di riti antichissimi.

La celebrazione, almeno per quanto riguarda Catania, è nel tempo diventata talmente ricca di significato da poter essere considerata la seconda per importanza dopo quella di Sant’Agata, patrona della città etnea.

Le origini della festa sono antichissime (1300 circa) e, a sorpresa, vanno collocate nell’affascinante Inghilterra medievale. Qui i monaci dell’Ordine del Carmelo ringraziavano ogni anno Maria per aver protetto i loro conventi da pericoli e accadimenti funesti. La tradizione si rafforzò notevolmente quando divenne di dominio pubblico la notizia che San Simone Stock, religioso vissuto un secolo addietro, e Papa Giovanni XXII, pontefice morto nel 1328, ebbero una visione della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo.

Nei conventi, oltre alle commemorazioni liturgiche, si svilupparono poco per volta dei rituali di devozione mariana legati allo scapolare, detto anche “Abitino di Maria“. Quest’ultimo altro non era che un semplice pezzo di stoffa che i frati erano soliti sistemare sulle spalle poco prima di intraprendere dei lavori di fatica. Negli anni una chiave di lettura tipicamente cristiana trasformò lo scapolare in un oggetto pregno di significato simbolico: questo infatti rappresentava l’accettazione delle sofferenze e l’offerta delle stesse a Dio e alla Madonna. l'”Abitino di Maria“, di cui si trova traccia anche in alcuni celebri passi de “I Malavoglia” dello scrittore catanese Giovanni Verga, viene spesso indossato anche dai semplici fedeli che dimostrano così la loro devozione alla Madonna e chiedono inoltre a Maria protezione e sostegno.

I festeggiamenti in onore della Madonna del Carmelo hanno di solito inizio l’1 luglio e si protraggono sino al 15 dello stesso mese sotto forma di “solenne quindicina“, momento di preghiera e riflessione accompagnato dal canto di Litanie Lauretane e da processioni interne. Soltanto il 16 luglio il simulacro sacro viene portato all’esterno ed ha luogo una vera e propria festa accompagnata da fuochi artificiali e piccole sagre di paese.

Il 23 luglio poi il reliquiario portato in processione per la città viene di solito esposto sul sagrato del Santuario della Madonna del Carmine di Piazza Carlo Alberto; ancora una volta il popolo dei devoti commemora l’apparizione della Madonna sul monte del Carmelo. Successivamente il simulacro torna al suo alloggio originario; i fedeli lo rivedranno soltanto l’anno successivo.