Sicilia, trasporto pubblico e Fase 2. Fast-Confsal: “Si proceda con un potenziamento”

Sicilia, trasporto pubblico e Fase 2. Fast-Confsal: “Si proceda con un potenziamento”

CATANIA – L’emergenza sanitaria che viviamo ha messo a dura prova il Trasporto Pubblico Locale, mettendo a rischio la tenuta di decine di aziende del settore.

Nei fatti, l’uso del TPL, a salvaguardia della salute pubblica, in queste settimane è pressoché scomparso, a scapito della sostenibilità economico – finanziaria delle stesse aziende di trasporto, vedi per tutte, la Metropolitana di Catania, chiusa, dal 13 marzo 2020 (l’unica in tutta Italia).

Lo stato di crisi, venutosi a determinare nel settore del TPL a causa dell’emergenza sanitaria è sempre stato, in queste settimane, tema centrale di discussione da parte delle Associazioni Datoriali, delle Organizzazioni Sindacali di categoria e del Governo Regionale, alla luce dell’avvenuta drastica riduzione dei chilometri percorsi, rispetto ai programmi di Esercizio e dei mancati ricavi dei titoli di viaggio non venduti.

Fast-Confsal commenta: “Per tale motivo, confortati dai dati afferenti i contagi, come sindacato, auspichiamo che l’avvio della cosiddetta Fase 2, possa quanto prima possibile, comportare uno slancio e potenziamento del trasporto pubblico nella nostra Isola, onde evitare il ricorso eccessivo ai mezzi privati. Questa graduale fase di ripartenza, però, se non debitamente programmata e gestita con le Istituzioni, le imprese di trasporto, le organizzazioni sindacali e i responsabili della sicurezza nei luoghi di lavoro, rischia di provocare uno sconvolgimento totale nell’utilizzo dei mezzi pubblici su gomma e su ferro i cui esiti potrebbero provocare danni gravissimi di natura socio-economica”.

Immagine di repertorio