CATANIA – Posto in stato di fermo di indiziato di delitto Piero Maurizio Nasca, 52 anni, accusato dei reati di omicidio e tentato omicidio. Ad arrestare l’uomo, nella giornata del 10 giugno scorso, è stata la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, che ha coordinato le attività svolte dalla Squadra Mobile.
Le indagini hanno permesso di acquisire, allo stato degli atti, elementi che dimostrerebbero come Nasca sarebbe l’autore dell’omicidio ai danni di un’amica di sua moglie e del tentato omicidio di quest’ultima.
I fatti di sangue alla Zona Industriale di Catania
Le investigazioni hanno tratto origine dalla segnalazione, giunta lo scorso sabato, intorno alle ore 12,30, alla Sala Operativa della Questura di Catania, dell’omicidio di una donna avvenuto, poco prima, nella VIII Strada della Zona Industriale di Catania, dove, in effetti, vi era la presenza di una donna riversa sul manto stradale priva di vita.
Sul posto, già presente altro personale di polizia che aveva provveduto a cinturare la zona, operatori della Squadra Mobile, unitamente ad agenti specializzati del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, hanno effettuato accurata ispezione dei luoghi alla presenza del P.M. di turno che ha disposto l’intervento del medico legale per gli accertamenti di rito.
Chi è l’amica della moglie morta
Dalla prima ricostruzione degli accadimenti si è avuto modo di apprendere come Nasca, con la propria autovettura, avrebbe volontariamente travolto la moglie e l’amica, allontanandosi subito dopo fino a fermarsi in un bar, poco distante dal luogo del delitto, dove lo stesso avrebbe riferito ad un dipendente di aver ammazzato la moglie perché non ne poteva più per poi telefonare al numero unico di emergenza, confessando di aver ucciso una donna nel tentativo di ammazzare la moglie. Apprese tali informazioni, all’uomo è stato intimato di rimanere in attesa dell’arrivo della Polizia.
Le celeri indagini di tipo tradizionale, consistenti – oltre che nelle dichiarazioni confessorie rese dall’indagato in sede di interrogatorio, anche nell’incrocio di esiti di escussioni testimoniali e della disamina di immagini di sistemi di video sorveglianza di interesse – hanno consentito di risalire alle fasi antecedenti al delitto, quando Nasca, la moglie e la vittima si erano recati in una clinica, ubicata proprio nella VIII Strada della Zona Industriale catanese.
Perché Cetty doveva essere “punita”
La moglie del soggetto fermato, trasportata in un ospedale cittadino, sentita nell’immediatezza, ha dichiarato di avere maturato, di recente, la decisione di lasciare il marito, tanto da prendere contatti con un avvocato per l’avvio delle pratiche legali di separazione. Nella ricostruzione della dinamica dei fatti, la mattinata del 10 giugno, Nasca si era recato a casa di un’amica della moglie per prelevarla.
La moglie, per maggiore cautela, aveva chiesto all’amica di accompagnarla, quindi, tutti e tre avevano raggiunto una struttura sanitaria, ubicata nella Zona Industriale per incombenze specifiche. Al termine, la donna e l’amica si sarebbero rifiutate di rincasare con Nasca, comunicandogli di essere in attesa di un uomo che sarebbe venuto a prenderle.
Il rifiuto opposto dalle due sarebbe stato mal digerito dal fermato che – dopo aver inveito contro di esse – è salito a bordo della macchina a lui in uso con lo scopo di ucciderle entrambe, travolgendole con la propria autovettura e causando, di fatto, il ferimento della moglie che, rimasta in piedi, è riuscita a scappare, e la morte dell’amica, sul cui corpo sarebbe ripassato almeno due volte, fino a provocarne il decesso.
“Volevo solo spaventarle”
In relazione a tali fatti Nasca è stato accompagnato negli Uffici della Squadra Mobile dove veniva, preliminarmente, sottoposto ad alcol test che sortiva esito positivo e deferito per guida in stato di ebrezza e senza patente per non averla mai conseguita.
Ultimati gli atti di rito, il fermato è stato rinchiuso nel carcere catanese di “Piazza Lanza”, mentre sua moglie è stata dimessa l’indomani, con una prognosi 30 giorni e la diagnosi “frattura 10 costa destra, dolore da trauma contusivo multiplo. Shock psicologico post evento traumatico”.
La convalida d’arresto per Nasca
Il quadro indiziario raccolto ha poi permesso all’Ufficio di Procura di richiedere ed ottenere dal competente Giudice per le Indagini Preliminari, la convalida del provvedimento di fermo e l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.
In foto la vittima, la moglie e Piero Maurizio Nasca