Operazione Road Accident: “Un’altra mangiata me la posso fare?”. Le intercettazioni

Operazione Road Accident: “Un’altra mangiata me la posso fare?”. Le intercettazioni

CATANIA – Oggi la procura distrettuale della Repubblica di Catania ha delegato alla squadra mobile di Catania l’esecuzione di un’ordinanza di cautelare nei confronti di:
1. Giovanni Pantellaro, 53 anni pregiudicato, in carcere;
2. Gaetano Pantellaro, 28 anni, in carcere;
3. Angelo Ragusa, 35 anni, in carcere;
4. Giuseppe Alì, 62 anni inteso “Zio Pippo”, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari;
5. Alessandro Fichera, 43 anni per il quale è stato disposto il divieto di dimora nel comune di Catania;
6. Carmelo Moncada, 61 anni inteso “Melo”, con precedenti di polizia, per il quale è stato disposto il divieto di dimora nel comune di Catania;
7. Orazio Sapuppo, 43 anni inteso “Squalo”, con precedenti di polizia, per il quale è stato disposto il divieto di dimora nel comune di Catania, responsabili dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa in danno di compagnie assicurative e corruzione in atti giudiziari.

I risultati dei servizi di intercettazione audio e video e, nello specifico, i contenuti delle conversazioni telefoniche, accostati alla visione delle immagini acquisite da un sistema di video-registrazione, hanno evidenziato la presenza di un gruppo di persone che, utilizzando uno studio di infortunistica stradale in via Plebiscito, organizzavano sinistri stradali per trarre in inganno le compagnie assicurative e ricevere da queste gli indennizzi.

Avevano messo in piedi un sistema ben collaudato per raggirare le agenzie assicurative. Le indagini della polizia sono, infatti, durate un anno, durante il quale è stato possibile far luce sulla vicenda. Importanti si sono rivelate le attività di monitoraggio, ma soprattutto le dichiarazione, in particolare due, che sono state rilasciate dai sanitari dell’ospedale.

Giovanni Pantellaro, Angelo Ragusa, Gaetano Pantellaro e Giuseppe Alì erano i promotori, mentre Alessandro Fichera, Carmelo Moncada e Orazio Sapuppo erano i cosiddetti procacciatori. Nello specifico, Angelo Ragusa si occupava di istruire pratiche relative ai finti incidenti, invece Giuseppe Alì si adoperava nel rintracciare la clientela e istruirla sia sui comportamenti da tenere sia in merito alle vicende che riguardavano il sinistro. Era, dunque, attivo nel trovare persone disposte a testimoniare falsamente in sede stragiudiziale e giudiziale, e curava anche la fase della liquidazione e suddivisione dei profitti.

Proprio grazie allo studio di infortunistica stradale, strategicamente collocato di fronte all’entrata dell’ospedale, individuavano i pazienti con lesioni che potevano essere compatibili con un sinistro stradale, i quali all’accettazione denunciavano la natura accidentale dell’accaduto. Successivamente, però, pretendevano che il medico modificasse il referto, inserendo le dicitura “incidente stradale”.

Anche in questo caso, nel corso delle indagini è emerso che gli indagati utilizzavano spesso un linguaggio in codice: infatti, come si evince delle intercettazione usano la “Mangiata” per indicare i falsi incidenti.

Si parla di 64 indagati e di cifre davvero considerevoli: un milione di euro in un anno. Riuscivano a inscenare anche incidenti da 100 mila euro. Sono stati ricostruiti ben 17 episodi di incidenti simulati e su altri gli agenti stanno ancora lavorando. Infine, la struttura è stata sequestrata.