Operazione Differenziata, i rapporti tra Bandieramonte e la Progitec: assunzioni, sponsorizzazioni e pagamenti alla compagna

CATANIA – L’investigazione, condotta dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Catania (Gruppo Tutela Finanza Pubblica) e coordinata da questa Procura Distrettuale, convenzionalmente nota come operazione “Differenziata” (in ragione del trattamento parziale e di aperto favoritismo riservato dal sindaco di San Pietro Clarenza, Giuseppe Bandieramonte, alla Progitec nell’aggiudicazione di gare e servizi pubblici), ha svelato l’esistenza di un articolato circuito corruttivo che ha visto il fluire di svariate utilità a beneficio dei pubblici ufficiali corrotti:

  • assunzioni come lavoratori dipendenti nella Progitec su indicazione del sindaco Bandieramonte, di soggetti che garantivano appoggio elettorale al primo cittadino (tra i quali anche la sua attuale compagna);
  • sponsorizzazioni da parte della Progitec di eventi sportivi organizzati da associazioni promosse da familiari del sindaco;
  • pagamento di stipendi per circa 50mila euro annui a favore della compagna del sindaco per attività lavorativa alla Progitec, attività di fatto mai effettivamente svolta.

Tra gli eventi sportivi sponsorizzati dalla Progitec, il circuito di 11 gare di atletica, organizzate nel 2018 in varie località della provincia etnea (dal centro storico di Catania a Misterbianco, passando per Trecastagni, Catania Civita, San Pietro Clarenza, Pasteria, Militello in Val di Catania, Stadio Cibali di Catania, Randazzo, Piedimonte Etneo, Paternò) – “PROGITEC CHALLENGE 2018”, evento promosso da associazioni sportive riconducibili alla cerchia familiare del sindaco Bandieramonte.

L’investigazione degli specialisti delle Fiamme Gialle etnee ha tratto spunto da alcune denunce presentate da dipendenti del Comune di San Pietro Clarenza con le quali si segnalavano anomalie nella gestione del denaro pubblico, nonché i poco chiari rapporti esistenti tra il primo cittadino e gli amministratori della Progitec.

Pertanto, su delega dell’autorità giudiziaria etnea, sono state tempestivamente intraprese mirate e approfondite indagini, svolte mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, accertamenti bancari e analisi dei documenti pubblici prima acquisiti da banche dati e, successivamente, nello stesso ente locale, che hanno portato alla luce un meccanismo corruttivo allarmante per la sistematicità e la diffusione delle condotte lesive della cosa pubblica, caratterizzato da rapporti professionali tra sindaco e società privata, non improntati ai canoni dell’imparzialità e del buon andamento della Pubblica Amministrazione ma da un’evidente svendita dei poteri discrezionali piegati all’esclusivo conseguimento di profitti personali illeciti.