PATERNÒ – La Procura della Repubblica di Catania, tramite i carabinieri di Paternò, ha condotto delle indagini nei confronti di un operatore sanitario 41enne, per il quale il 2 ottobre scorso è stata eseguita una misura cautelare in carcere per i reati di violenza sessuale aggravata e sostituzione di persona.
L’indagine ha preso spunto dalle dichiarazioni dei genitori di un minore di 16 anni nei confronti dell’operatore sanitario. A distanza di ore, i dettali della vicenda si fanno più nitidi e si chiariscono alcuni aspetti che, da una prima ricostruzione, non erano venuti fuori.
Nello scorso mese di agosto il ragazzo, che aveva subìto un intervento chirurgico, si trovava ricoverato nel reparto dell’ospedale “SS. Salvatore” di Paternò. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il presunto infermiere, approfittando della situazione di malessere post-operatoria del giovane, si sarebbe introdotto più volte nella sua stanza e, con la scusa di effettuare un massaggio, lo avrebbe accompagnato in bagno dove avrebbe baciato le parti intime del ragazzo.
Tale situazione si era verificata nonostante la presenza nella camera di un altro paziente, che sentito dai carabinieri, ha confermato il quadro accusatorio.
Tenuto conto della estrema gravità dei fatti, ripetuti più volte in un brevissimo lasso di tempo, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania ha ritenuto concreto il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie, commessi peraltro sotto un impulso che l’indagato non era in grado di controllare.
Per tali ragioni è stata disposta la custodia cautelare nel carcere Piazza Lanza di Catania.
