CONAPO difende vigili del fuoco. Musarra: “Situazione del personale inaccettabile”

CONAPO difende vigili del fuoco. Musarra: “Situazione del personale inaccettabile”

CATANIA – L’anno nuovo inizia con gli stessi problemi di quello precedente per i vigili del fuoco. Pessime condizioni delle strutture e carenza di personale sono sempre all’ordine del giorno.

Questo è quanto fatto emergere dal CONAPO, il sindacato autonomo dei pompieri: una classe lavorativa che, a livello nazionale, ha circa 3500 unità in meno rispetto al previsto. Tutto questo a causa dei tagli lineari voluti dal governo.

Per quanto riguarda la Sicilia, è il segretario regionale Giuseppe Musarra a spiegare meglio la situazione: “Abbiamo diverse difficoltà, a cominciare dal numero e dalla qualità di addetti. Infatti, il ricambio tra chi va in pensione e i nuovi assunti è inferiore al 50%, il che significa che per 10 persone che vanno via ne arrivano 5. Inoltre, bisogna tener conto che il nostro è un gruppo vecchio: l’età media è di 50 anni”.

E la carenza di personale, inoltre, influisce sui corsi di aggiornamento e sui richiami. Oltre che, ovviamente, sulla distribuzione nel territorio. In Sicilia, infatti, ci sono due nuclei principali: quello di Palermo, con 28 elementi, e quello di Catania, che ne ha 14. Una proporzione sbilanciata, come evidenziato da Musarra: “Il distaccamento della città etnea copre, per questioni logistiche e geografiche, 7 province su 9. Quindi non capiamo perché questa grande differenza. Più volte abbiamo fatto domanda ai dirigenti e al ministero di assumere altro personale per raggiungere su Catania quota 28. Ma abbiamo ricevuto sempre un ‘due di picche’: la causa principale è legata ai tagli lineari”.

Il CONAPO, dunque, si schiera in modo contrario all’attuale scelta ministeriale dei tagli, anche perché la Sicilia, territorio a rischio idregeologico e sismico, richiede un buona presenza di personale. Non si può negare, infatti, che sull’Isola ci siano delle zone scoperte in cui mancano i presidi dei vigili del fuoco.

Tralasciando l’aspetto delle assunzioni, il sindacato lamenta anche le pessime condizioni strutturali e le cifre pagate: “Il ministero – continua il segretario generale – paga più del dovuto alcuni edifici, spesso non a norma per l’utilizzo finale. Altri stabili, invece, sono privi di tutto. Per esempio, il distaccamento nord di Catania è pronto, ma mancando il personale non viene utilizzato. Mentre quello sud manca di acqua potabile e ha delle fogne a cielo aperto. Non possiamo lavarci e rischiamo, dopo il lavoro, di portare a casa nostra agenti chimici o tossine che possono recare danni ai familiari”.

A tutto questo si deve aggiungere la condizione obsoleta dei mezzi di intervento. Non solo le autobotti, ma anche strumenti antiterroristici. Eppure, i vigili del fuoco sono gli unici con un nucleo Nucleare – Biologico – Chimico – Radiologico (NBCR).

Infine, l’ultimo appunto fatto da Musarra riguarda la disparità di pagamento con le altre forze dell’ordine: “Diciamo che noi siamo svantaggiati per certi punti di vista e, a volte, veniamo pagati tra i 300 e i 500 euro in meno”.

Una battaglia che continuerà a lungo, per garantire un lavoro migliore e adeguato da parte di tutti.