Caso Nicole, la Regione sospende i parti alla clinica Gibiino

Caso Nicole, la Regione sospende i parti alla clinica Gibiino

CATANIA – Arriva il provvedimento temuto da alcuni sperato da altri. La clinica Gibiino dovrà sospendere per 90 giorni i parti all’interno dello stabile.

La decisione, arrivata direttamente dall’Ars ed in particolar modo dall’assessore alla sanità Lucia Borsellino, prevede appunto la sospensione per 90 giorni dell’accreditamento, limitando la clinica ai ricoveri finalizzati al parto.

Questo è uno dei primi provvedimenti – afferma la Borsellino – volti alla verifica dei requisiti delle strutture afferenti alla rete materno-infantile pubblica e privata accreditata. Nella fattispecie la clinica dovrà dimostrare di aver messo in assoluta sicurezza tutte le procedure sanitarie previste dalla legge. Non si possono e non si devono fare sconti a nessuno sulla sicurezza del paziente in ambito sanitario“.

A rincarare la dose ci ha pensato anche il governatore Rosario Crocetta: “Abbiamo deciso di sospendere l’accreditamento per l’attività del reparto interessato. Una misura precauzionale – ha precisato – a tutela dei pazienti. Stiamo accertando le responsabilità di chi ha detto che non c’erano posti. Una bambina a rischio la si prende sempre e comunque“.

Un provvedimento arrivato in seguito alle numerose irregolarità riscontrate il 16 febbraio scorso, durante l’ispezione della task force a cui hanno partecipato Regione, ministero della salute e il reparto del NAS dei carabinieri.

La Regione ha quindi dato 30 giorni di tempo alla clinica per poter presentare un piano in cui dovranno essere esposte le soluzioni per poter superare le anomalie riscontrate. 

Insomma, sembra che il colpevole o i colpevoli, dato che gli indagati sono ben 9, sia stato individuato, e sembra anche che le istituzioni, almeno per una volta, vogliano adottare la linea dura.