CATANIA – È cominciato alle 22 di ieri lo sciopero di 24 ore dei lavoratori della Pfizer dello stabilimento di Catania contro la mobilità dichiarata dalla multinazionale del farmaco per 130 dipendenti del sito etneo.
La protesta, indetta da tutte le organizzazioni sindacali anche per chiedere un piano industriale di sviluppo che garantisca anche l’occupazione, si svolge in modo ordinato davanti ai cancelli della struttura, nella zona industriale di Catania.
“Quello che sta accadendo alla Pfizer di Catania è inaccettabile: non possiamo prendere neanche in considerazione la possibilità che siano licenziate 230 persone e che 230 famiglie vengano messe sul lastrico”.
È quanto sottolinea il Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, d’intesa con le Segretarie di Catania e della Sicilia, Enza Meli e Luisella Lionti, nel giorno in cui i lavoratori di quello stabilimento scioperano per chiedere il mantenimento dei livelli occupazionali del sito etneo.
“In questi mesi – prosegue il leader della Uil – grazie al vaccino, Pfizer ha conseguito utili eccezionali: ebbene, parte di quelle risorse deve essere reinvestita in questo territorio. La Uil – conclude Bombardieri – chiede alla Regione Sicilia di attivare un tavolo al più presto e al Governo di intervenire con serie politiche industriali, costringendo le aziende che hanno avuto utili in questo Paese a salvaguardare l’occupazione”.
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