“Ora pregate per mia figlia Marika”

“Ora pregate per mia figlia Marika”

SAN GIOVANNI LA PUNTA – “Grazie a tutti per la vicinanza. Grazie al sindaco, alla polizia e a tutta la gente di San Giovanni La Punta. Laura non me la daranno più indietro, adesso vi chiedo di pregare affinché almeno mia figlia Marika possa tornare a casa”. Giovanna Zizzo, la madre di una famiglia sconvolta dal dolore, ha parlato così dall’altare della chiesa che ha idealmente abbracciato per l’ultima volta Laura Russo.

Una reazione di una madre e di una moglie profondamente ferita ma composta nel suo immenso dolore. Ha abbracciato e baciato la bara bianca della piccola Laura e vi ha sistemato sopra il peluche preferito dalla ragazza. Rintracciata ieri dalle telecamere della Rai la donna ha spiegato ai microfoni tutto il suo stupore per una tragedia inspiegabile.

Non riesco ancora a credere che mio marito abbia preso un coltello e abbia colpito i miei figli, non trovo una ragione“. Inoltre la signora Zizzo ha fatto cenno a una piccola crisi coniugale che, però, non avrebbe dato adito a una simile reazione, tanto che il marito l’aveva chiamata la sera prima dell’omicidio promettendo un’uscita domenicale per tutta la famiglia.

Pare che all’origine dei dissidi tra i coniugi vi fosse una presunta infedeltà del marito che avrebbe indotto la moglie ad abbandonare casa e tornare dai propri genitori. Gli inquirenti hanno ritrovato un bigliettino scritto dallo stesso Russo per spiegare i motivi del folle gesto, probabilmente dettato sia dalla frustrazione per la propria crisi coniugale sia dal difficile momento economico che l’uomo stava attraversando da due anni a questa parte.

Russo era un dipendente dell’Aligrup e dopo il licenziamento non era riuscito a lavorare, se non arrangiandosi in maniera saltuaria con piccoli impieghi. Attualmente Russo, a seguito del tentato suicidio, si trova ricoverato all’ospedale Cannizzaro di Catania e nel primo pomeriggio è stato interrogato dal gip di Catania Flavia Panzano e dal sostituto procuratore Agata Santonocito. L’uomo ancora era ignaro della morte della piccola Laura e ha chiesto notizie della figlia Marika, che si trova in prognosi riservata all’ospedale Garibaldi. L’uomo è accusato di omicidio e tentato omicidio aggravato ed è difeso dall’avvocato Mario Brancato che chiederà una perizia psichiatrica.