Continua la strage di alberi a Catania, Comitato Vulcania: “Una morte lenta e silenziosa…”

Continua la strage di alberi a Catania, Comitato Vulcania: “Una morte lenta e silenziosa…”

CATANIA – Si moltiplicano le segnalazioni e le proteste, da parte dei residenti e commercianti del quartiere Borgo-Sanzio, per la pratica barbara di abbattimento degli alberi in Piazzale Raffaello Sanzio e in via La Spezia. “Una morte lenta e silenziosa è quella inflitta, in questi giorni, a moltissimi dei nostri alberi. Il nostro Verde Pubblico dimenticato e maltrattato, non ti accorgi più della loro esistenza, sono invece importantissimi per l’ecologia urbana e globale. Il risultato che ci consegnano spesso le imprese del verde a volte è davvero raccapricciante. Bisogna assicurare la sopravvivenza degli alberi e la nostra stessa incolumità“.

Sono le parole del Comitato Vulcania che chiede se la Consulta comunale per il Verde Urbano sia stata formalmente costituita, così nel rispetto del Regolamento comunale per il Verde della città e se la stessa Consulta abbia espresso un proprio parere sui tagli degli alberi secolari in questione, considerati patrimonio indisponibile della città come del resto della dotazione botanica pubblica.

Con tutto ciò si continua irresponsabilmente a dimenticare che gli alberi non solo rendono la città più bella ma nello stesso tempo migliorano di molto la qualità della vita di tutti i cittadini per la loro sola presenza emanando ossigeno e ripulendo in parte l’aria che respiriamo dallo smog di scarico dei mezzi a combustione responsabile di numerose malattie e di innalzamento delle temperature con tutti i danni che ciò provoca all’ambiente. La legge 113 del 1992 ha lo scopo di rinverdire le città, ma sembra che sia stata volutamente dimenticata. Questa è la dimostrazione della cattiva gestione del Verde Urbano, da parte dell’amministrazione comunale e 3^ Municipio, che è sotto gli occhi di tutti con alberi abbattuti e in fase di abbattimento“.

Interviene il presidente del Comitato Vulcania, Angela Cerri

Questa è la scena macabra che si sta presentando in questi giorni in Via La Spezia e Piazzale R. Sanzio. Sono stati già abbattuti tanti alberi secolari e altri da abbattere in questi giorni. È questo il trattamento riservato a scadenze prestabilite al verde urbano del quartiere Borgo-Sanzio. Il taglio programmato, a nostro avviso del tutto ingiustificato, di alberi secolari che si presentano in ottimo stato di salute, sta avendo reazione risentita dei cittadini, anche sui social, fortemente perplessi per gli abbattimenti in quanto tali magnifici alberi non mostrano alcun aspetto che potesse pensare ad una loro precaria stabilità, anzi appaiono visibilmente in buono stato di salute e di staticità. Non dimentichiamo che gli alberi donano da decenni la loro bellezza e ombra e ripuliscono parte dei gas di scarico dei mezzi di trasporto inquinanti.

 

Per tali aspetti non comprendiamo perché siamo inascoltati, da parte dell’Amministrazione comunale e Terza Municipalità Borgo-Sanzio, per i reali motivi scientifici che condurranno ad altri abbattimenti e se questi siano giustificati da indagini fito-diagnostiche effettuate da esperti botanici. Non dimentichiamo che gli alberi non solo abbelliscono le nostre città ma hanno anche il compito fondamentale di fornirci aria fresca e pulita che, come sappiamo, è qualcosa di cui abbiamo estremamente bisogno visti i picchi di inquinamento raggiunti negli ultimi anni soprattutto nei grandi centri abitati. Gli organi competenti dovrebbero pensare agli alberi come ad una vera e propria infrastruttura di salute pubblica in grado di aiutare il benessere fisico e mentale dei cittadini.

Chiediamo al Comune di fermare questo scempio ambientale, di sospendere i lavori che comporterebbero l’abbattimento di altri alberi, e di rivedere modificare il progetto. Non è una questione di fanatismo ambientalista ma è una responsabilità necessaria e conclamata da evidenze scientifiche ormai ampiamente riconosciute. Per questo non c’è uno solo ma almeno tanti buoni motivi per tutelare alberi con queste caratteristiche: producono ossigeno, puliscono l’aria, puliscono l’acqua, sono alleati del clima, sono alleati del suolo, aumentano la biodiversità, proteggono dai rumori, sostengono l’economia, contribuiscono al benessere psico-fisico dell’uomo e sono la nostra memoria storica.

L’abbattimento è una pratica perversa che nel quartiere ha assunto una diffusione allarmante e che si conferma essere la principale minaccia per gli alberi delle città. Non ci stiamo! Esigiamo più attenzione e cura per i nostri alberi. Gli eventuali abbattimenti degli alberi vanno eseguite con criterio, sotto la direzione di agronomi, forestali, naturalisti e botanici bravi e appassionati che abbiano assunto le giuste competenze in merito. Non si può far abbattere gli alberi a personale privo di ogni minima esperienza e che provoca danni irreparabili.

La condizione indispensabile per tutto ciò sarebbe l’approvazione di un piano\regolamento del verde, lo strumento democratico per eccellenza, visto che la democrazia funziona sulla base di regole condivise e non sulla convenienza o sul punto di vista personale di questo o quell’amministratore o di questo o quel dirigente. Il piano del verde urbano è un importantissimo strumento finalizzato alla programmazione degli interventi per regolamentare lo sviluppo quantitativo e qualitativo, la manutenzione e la gestione del verde urbano in funzione degli obiettivi e delle specifiche esigenze del territorio per tutelarlo e valorizzarlo”.

Il Comitato, portavoce dei cittadini del quartiere, chiede: “Perché le amministrazioni sono ‘ossessionate dagli abbattimenti’? Perché non si riesce a fare una corretta manutenzione e gestione del verde pubblico? Perché non ci sono piani di tutela del verde pubblico? Chiediamo, inoltre, che venga svolta ogni opportuna indagine al fine di verificare la configurabilità, in concreto, del reato/i sopraccitato/i (e se ancora in atto si chiede di predisporre l’immediata sospensione delle irregolari operazioni di abbattimento prima che il reato possa essere portato ad ulteriori conseguenze) e che i responsabili siano perseguiti penalmente. È ora di fermare lo scempio perpetuato di erronee abbattimenti che minacciano la vita dei nostri patriarchi verdi”.