AGRIGENTO – Chiedere, nella sanità pubblica, al momento del rinnovo del contratto a tempo determinato, di rinunciare a intraprendere qualsiasi azione legale nei confronti dell’Azienda sanitaria, è una cosa anche solo pensabile? Evidentemente si.
È accaduto ad Agrigento dove la Direzione Sanitaria e la Direzione Amministrativa dell’ASP hanno consegnato ai direttori di numerose strutture complesse, un modello di dichiarazione liberatoria da distribuire al personale medico, sanitario, amministrativo e del comparto, assunti a tempo determinato, al solo scopo di far rinunciare, a quei dipendenti la cui proroga del contratto fa superare i tre quarti di T.D. a qualunque azione legale tendente a stabilizzarli.
L’Anaao Assomed Sicilia, venuta a conoscenza di questo episodio è prontamente intervenuta inviando una lettera all’assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi e per conoscenza al direttore dell’Asp di Agrigento, segnalando che “il modulo di liberatoria contiene un’espressa rinuncia a intraprendere qualunque azione legale nei confronti dell’Azienda sanitaria, da parte di coloro il cui incarico temporaneo, in scadenza il prossimo 31/12/2016, venga ulteriormente prorogato fino al 30/06/2017 in accordo con la circolare assessoriale n. 89332 del 15 novembre 2016, nell’evenienza quindi, che con tale ulteriore allungamento, venga superato il triennio di servizio ancorché non continuativo aspirando così gli interessati alla stabilizzazione del rapporto di lavoro”.
Configurandosi verosimilmente con tale azione un reato perseguibile penalmente l’Anaao Assomed Sicilia, nella nota inviata, chiede all’assessore un intervento immediato e ispettivo presso l’amministrazione dell’ASP di Agrigento, al fine di interrompere questa censurabile e oltremodo indegna procedura amministrativa.
“In carenza di doveroso e urgente intervento – sottolinea e conclude la nota a firma del segretario regionale Anaao Assomed Sicilia, Pietro Pata – quest’organizzazione sindacale si riserverà ogni azione tendente a difendere i diritti dei propri iscritti”.