Migranti morti per fame e freddo, neonato di 4 mesi gettato in mare: uomo annega per recuperarlo

Migranti morti per fame e freddo, neonato di 4 mesi gettato in mare: uomo annega per recuperarlo

SICILIA – Ieri sera la motovedetta Cp324 della Guardia Costiera ha soccorso un barcone che si trovava a 42 miglia da Lampedusa e ha scoperto che 5 uomini e 3 donne, una delle quali incinta, erano morti a causa della fame e del freddo.

I 42 migranti sopravvissuti hanno raccontato di essere partiti dalla Tunisia e di essere stati rinchiusi per mesi in una safe house.

Tutti erano bagnati, infreddoliti e disidratati.

Le salme sono state portate per l’ispezione cadaverica al cimitero di Cala Pisana.

Morti ma anche dispersi

C’è la segnalazione di due persone scomparse, secondo quanto riportato dai migranti salvati dai militari della Guardia Costiera nelle acque Sar Maltesi a 42 miglia da Lampedusa.

I sopravvissuti hanno riferito che sul barcone c’era una donna con il suo neonato di 4 mesi che è morto a causa del freddo durante il viaggio e la madre, distrutta dalla disperazione, ha gettato il corpo del bambino in mare.

Un uomo ha tentato di recuperare il neonato, annegando però nel tentativo di salvarlo. La madre del bambino è morta poche ore dopo aver gettato il corpo del figlio in mare.

I corpi degli altri sette compagni di viaggio sono stati lasciati all’interno dello scafo.

Cosa sono le safe house

Le safe house sono luoghi di accoglienza che vengono utilizzati per proteggere persone in pericolo o in difficoltà, come i rifugiati o i migranti.

Questi luoghi possono essere gestiti da organizzazioni governative o non governative e sono destinati a fornire un alloggio sicuro e temporaneo, nonché assistenza medica, alimentare e psicologica.

Le safe house sono considerate un’opzione importante per le persone che non possono tornare alle loro case a causa di conflitti, persecuzioni o altre circostanze pericolose.

La tratta dei migranti

La tratta di migranti è un crimine che consiste nella riduzione in schiavitù o nella sfruttamento del lavoro o della prostituzione di persone, spesso attraverso la frode, la coercizione o la violenza. Questo fenomeno colpisce soprattutto i migranti che cercano di migrare verso paesi più sicuri o economicamente più stabili, ma sono vittime di gruppi criminali che sfruttano la loro vulnerabilità.

La tratta di migranti rappresenta una forma di traffico di esseri umani e viola i diritti fondamentali delle persone. È importante prevenire e combattere questo crimine attraverso una maggiore collaborazione tra paesi, l’educazione e la sensibilizzazione della popolazione, nonché la protezione e il sostegno delle vittime.

La tratta di esseri umani

La tratta di esseri umani è una forma di schiavitù moderna che coinvolge la riduzione in schiavitù, la tratta di persone e la riduzione in servitù mediante l’utilizzo di forza, frode o intimidazione. Può coinvolgere persone di tutte le età, ma spesso riguarda bambini, donne e persone vulnerabili.

La tratta di esseri umani è un crimine che viola i diritti umani fondamentali, come la libertà, la sicurezza e la dignità delle persone. Il reato di tratta di esseri umani è punito a livello internazionale e nazionale.

Nonostante questo, la tratta di esseri umani continua ad essere una piaga diffusa in molte parti del mondo e richiede un impegno globale per la sua prevenzione e repressione.