Lampedusa, ancora un cadavere ritrovato in mare: è vittima di un naufragio

Lampedusa, ancora un cadavere ritrovato in mare: è vittima di un naufragio

LAMPEDUSA – Ancora un cadavere di un migrante ritrovato in avanzato stato di decomposizione sul molo Favarolo di Lampedusa. I militari della Cp327 della Guardia Costiera hanno ripescato il corpo dal mare, e si presume che possa essere uno dei dispersi del doppio naufragio avvenuto alla fine del mese di aprile.

Questo è il secondo cadavere che è stato trovato sull’isola: ieri mattina è stata ritrovata una donna annegata a causa del ribaltamento del barchino su cui viaggiava con altri 46 compagni.

Gli ultimi sbarchi

Il numero degli sbarchi ieri ha raggiunto la cifra di sette, per un totale di 247 persone. Altri 105 migranti sono sbarcati a Lampedusa dopo che i loro tre barchini sono stati soccorsi dalla motovedetta Cp327 della Guardia Costiera e dalla G079 Barletta della Guardia di Finanza.

Questi ultimi gruppi erano composti da 48 persone (4 minori), 35 persone (2 donne) e 22 persone (3 donne e 3 minori) originarie della Tunisia, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea e Gambia. I primi due gruppi hanno riferito di essere partiti da Sfax, mentre l’ultimo gruppo ha dichiarato di essere partito da Chebba, in Tunisia, e di aver pagato fino a 3mila dinari tunisini.

Crisi umanitaria

La situazione nella zona continua a essere molto difficile e preoccupante. Il flusso di migranti verso l’Europa non sembra diminuire. Lampedusa è diventata una delle principali porte d’accesso per i migranti che cercano di raggiungere l’Europa, e la situazione sull’isola è diventata sempre più complicata. Le autorità locali sono ormai in allarme per l’enorme afflusso di migranti, che mette a dura prova le risorse e le capacità dell’isola.

Inoltre, la situazione umanitaria dei migranti che arrivano sull’isola è molto precaria. Spesso arrivano in condizioni di estrema difficoltà, dopo aver affrontato un lungo e pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo.

Molte persone arrivano disidratate, denutrite e ferite, e necessitano di cure mediche immediate. Inoltre, i centri di accoglienza dell’isola sono sovraffollati e non riescono a garantire le condizioni di vita dignitose ai migranti.

Le autorità italiane e europee sono chiamate a trovare una soluzione a questa crisi umanitaria. È necessario trovare un approccio più umano e sostenibile alla gestione dell’immigrazione, che tenga conto delle esigenze dei migranti e delle comunità che li accolgono. Inoltre, è necessario garantire il rispetto dei diritti umani dei migranti e prevenire la perdita di vite umane nel Mediterraneo.