Disastri in Sicilia e tragedia “annunciata”: la natura e la mano dell’uomo, interessi personali prevalgono sul buon senso

Disastri in Sicilia e tragedia “annunciata”: la natura e la mano dell’uomo, interessi personali prevalgono sul buon senso

CATANIA – Lo scorso mese le prime avvisaglie, con allagamenti ovunque, raccolti distrutti e case e strade portate via e smantellate della violenza dell’acqua e del maltempo. La forza della natura aveva già dato grande dimostrazione di forza e di quanto potesse essere pericolosa.

Ma, in Sicilia, non siamo tanto abituati a certe calamità naturali. Poi, se ci si mette anche la noncuranza dell’uomo, la tragedia è dietro l’angolo. L’ultimo, grave episodio, quello del 4 novembre notte. Due morti nell’Agrigentino, ben nove nel Palermitano. Con una famiglia, purtroppo, distrutta dentro casa.

Un’abitazione dichiarata abusiva e che là, accanto al torrente Milicia, non sarebbe dovuta essere costruita. Tuttavia, quel fiume era così piccolo e innocuo che, alla fine, le basi della casa sono state create e su esse è stata edificata un intero appartamento. Nessuno si sarebbe aspettato quello che è successo: l’acqua incessante, la pioggia copiosa e quel piccolo fiume è diventato sempre più grande, fino a straripare e portare via tutto, comprese le persone che c’erano dentro.

Questo, però, è solo l’ultimo dei drammi, o meglio, delle tragedie, avvenute a causa del maltempo e di disattenzioni umane o scarsa manutenzione. Il mese scorso, nel Catanese molti paesi del Calatino sono stati colpiti da una forte alluvione, con gravi danni a raccolti, strade e abitazioni.

Appena qualche anno fa, il 10 ottobre del 2015, alcune parti dei monti sull’autostrada Catania-Messina sono crollate e franate sulla A18 tra l’uscita per Roccalumera e Giardini-Naxos. Per fortuna non si registrarono gravi conseguenze. Ennesimo episodio e avviso di un dissesto idrogeologico da tenere sotto controllo e in considerazione.

Senza dimenticare altri piccoli episodi, come crolli delle strade, buche, voragini. Come quella in un comune del Catanese, dove, appena qualche mese fa, si è sgretolata una parte del campo da calcio.

Ma, questi, sono solo i casi più recenti. Negli anni passati sono state anche altri gli eventi in cui, purtroppo, la natura ha mietuto vittime. Alla storia, sicuramente, è passata l’alluvione del 2009 in provincia di Messina. Tanti i fiumi di fango che travolsero auto e abitazioni tra Giampilieri Superiore e Scaletta Zanclea. In quell’occasione, furono 29 i morti.

Se la natura ha giocato il suo ruolo significante, potrebbe dirsi lo stesso anche dell’uomo. Quelli del dissesto idrogeologico e di materiali, a volte, non di alta qualità nella costruzione delle infrastrutture sono temi su cui si dibatte spesso. Non sono rari i casi di persone indagate per non aver svolto in modo idoneo il loro ruolo nella manutenzione di strade e non solo. Per non parlare, poi, di costruzioni abusive.

Lo stesso ministro all’Ambiente, Sergio Costa, ha dichiarato: “Se una casa è in un luogo in cui non si può costruire non è per un vincolo apodittico, per il gusto di metterlo, ma quel vincolo serve a tutelare quelle persone che, ahimè, non ci sono più e per tutelare il bene collettivo. Ci sarà un motivo per cui si dice ‘no’ in alcuni casi, quindi se qualcuno malgrado il ‘no’ tende comunque a costruire ci deve essere una norma più veloce e speditiva, garantista per tutti i cittadini e per il bene collettivo che quella casa poi non rimanga imperitura per anni”.

Sarebbe il caso che tutti riflettano e facciano la propria parte. Per l’incolumità propria e degli altri. E, se non si vuole parlare di altruismo, il buon senso, sicuramente, è ciò che non dovrebbe mancare.

Immagine di repertorio