Barcone affonda al largo di Lampedusa: salvati 38 migranti

Barcone affonda al largo di Lampedusa: salvati 38 migranti

LAMPEDUSA – Un barcone di 7 metri è affondato in acque della Sar, al largo di Lampedusa, in provincia di Agrigento. I militari della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza hanno salvato 38 migranti, tra cui 11 donne e un minore. Fortunatamente, non ci sono stati dispersi in mare nonostante la disavventura appena descritta.

Dopo il primo soccorso e lo sbarco di 41 persone, i militari hanno recuperato le 38 persone finite in acqua a seguito dell’affondamento del barcone proveniente dalla Tunisia.

Si tratta del terzo sbarco a Lampedusa in pochissimo tempo. Inoltre, altri 45 migranti, tra cui 10 donne e 5 minori, sono stati soccorsi dopo essere partiti da Sfax, in Tunisia, alle 5 di ieri.

 

 

 

 

PESCHERECCIO TRAINAVA BARCA CON MIGRANTI: 5 FERITI

Nella notte del 23 febbraio sono stati soccorsi e sbarcati a Lampedusa 158 migranti.

Fra questi, 37, tra cui tre donne, sono stati intercettati dalla Guardia di Finanza a Cala Galera, mentre altri 36 sono stati bloccati a bordo di un barchino di 7 metri nelle acque portuali mentre stavano per raggiungere il molo.

Tutti i migranti hanno dichiarato di essere originari di Costa d’AvorioCamerunSiriaMaliGuinea ConakrySudanSomalia e Yemen.

Nel corso della giornata di ieri erano già arrivati sull’isola 216 persone con quattro imbarcazioni. All’alba di oggi, l’hotspot di contrada Imbriacola ospitava 748 persone, sfiorando il limite massimo. Per questo motivo, la Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento di 183 migranti sulla nave di linea Galaxy, che si dirigerà verso Porto Empedocle.

 

 

 

 

 

LAMPEDUSA IN BALÌA DI SBARCHI NO STOP: POLIZIOTTI ALLO STREMO

La SIAP sta valutando l’unica opzione disponibile, ovvero quella di presentare un esposto al Procuratore della Repubblica riguardo alle condizioni di lavoro dei poliziotti a Lampedusa, che violano la legge sulla sicurezza dei lavoratori, e per la quale la polizia non ha preso alcuna misura.

Le parole del segretario generale provinciale SIAP Tommaso Vendemmia

Da anni si assiste a uno spettacolo incivile e disumano con cui le autorità accolgono i naufraghi a Lampedusa. Non si tratta solo di stranieri che giungono comodamente a bordo di navi ONG, ma di reali naufraghi raccolti in mare e trasportati dalle nostre unità navali o da barchini che giungono sottocosta.

Uomini, donne e bambini che, dopo la traversata, vengono rinchiusi nel centro di prima accoglienza (CPA) di Lampedusa. La frequenza degli arrivi non consente immediati trasferimenti e pertanto il centro, che può ospitare 350 persone, viene affollato con oltre 2mila migranti che difficilmente scendono di numero.

La situazione espone tutti a pericoli biologici e chimici, come il sistema fognario che si riversa all’esterno o la spazzatura che non viene rimossa, ma può anche degenerare in risse per la fila della mensa, esponendo a pericolo tutti, specialmente i 20 poliziotti costretti a lavorare per 12 ore di fila senza potersi ovviamente rifiutare“.