AGRIGENTO – È stato assolto il colonnello dei carabinieri Vittorio Stingo perché “il fatto non sussiste”. Lo ha detto il gup di Agrigento, Micaela Raimondo, per dichiarare non colpevole l’alto ufficiale dell’Arma. Anche il capitano Augusto Petrocchi, comandante della compagnia dei carabinieri di Licata, è stato definito innocente con la stessa motivazione.
Il colonnello, comandante provinciale dei carabinieri di Agrigento, era stato accusato dalla Procura di Agrigento di una fuga di notizie e di calunnia. La sua difesa, rappresentata dall’avvocato Salvatore Pennica, ha definito le accuse come un “attacco a un ufficiale con molte onorificenze, senza alcun reato“.
La ricostruzione dei fatti: dalla presunta fuga di notizie al processo
L’ufficiale ha guidato la provincia di Agrigento per circa tre anni e ha ottenuto numerosi risultati operativi nell’affrontare la criminalità organizzata e comune, oltre a fornire supporto alla popolazione. Particolarmente stimato, Stingo era stato accusato dal facente funzioni Vella nell’ambito di un’indagine condotta dall’ufficiale con il Ros di Palermo, sotto la supervisione della DDA del capoluogo siciliano. Tale indagine aveva portato all’arresto di un maresciallo dei carabinieri.
La presunta fuga di notizie sarebbe avvenuta verso un suo capitano che avrebbe poi partecipato alle operazioni di arresto. La calunnia invece sarebbe avvenuta verso un suo collega del Ros di Palermo che, non sentendosi offeso, non ha voluto costituirsi parte civile.
Il colonnello Stingo non ha rilasciato dichiarazioni, ma i sorrisi e la gioia espressi dai circa mille carabinieri della provincia sono significativi. Espressioni di sostegno e soddisfazione sono arrivate a Vittorio Stingo da tutte le istituzioni.