Catania, verso lo sciopero generale contro la violenza di genere: l’assemblea dell’Usb Pubblico Impiego

Catania, verso lo sciopero generale contro la violenza di genere: l’assemblea dell’Usb Pubblico Impiego

CATANIA – L’8 marzo 2024, per l’ottavo anno consecutivo Usb risponderà all’appello di “Non Una di Meno” proclamando lo sciopero generale contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere.

La cultura del dominio

Una donna ogni 3 giorni. Femminicidi che nella stragrande maggioranza dei casi nascono dalla ripresa della propria libertà e dalla reazione di chi pensa di avere il pieno possesso sulle vite delle donne. Una violenza dalla struttura piramidale che ha al suo apice l’eliminazione fisica delle donne ma affonda le sue radici nel concetto stesso di potere, nei modelli educativi e nei privilegi secolari intrisi dalla cultura del dominio, del possesso e della gerarchia dei ruoli.

Dicono che la cura sia il compito “naturale” delle donne, e così in molte si trasformano in acrobate circensi e affrontiamo la corsa ad ostacoli quotidiana per conciliare impegni di lavoro e impegni familiari, spesso rinunciando al tempo per sé stesse. Il tempo è per le donne il bene più agognato ma anche lo strumento di ricatto dei datori di lavoro: permessi, flessibilità, smart working, straordinari, part-time, festivi, turni. Declinazioni dell’orario di lavoro richieste, imposte, minacciate, non concesse, diventano leve per ottenere maggiore docilità e sottomissione.

Differenze salariali tra uomini e donne

Per non parlare di differenziali retributivi che causano differenziali previdenziali o di valutazioni di performance che premiano la mera ubbidienza e la totale disponibilità oraria, fino ad arrivare alle molestie sessuali vere e proprie che, una volta portate allo scoperto, sfociano vero e proprio mobbing ai danni di chi denuncia.

Il tutto in contesti lavorativi sempre più caratterizzati da dinamiche da “sfruttamento” cognitivo e da una competitività sfrenata a tutto vantaggio di una PA in piena mutazione genetica che trasforma persone in numeri e atti amministrativi in algoritmi. L’entrata delle donne nel mercato del lavoro lungi dall’aver liberato “tempo per sé”, le costringe ad un doppio carico di lavoro, trasformandole in veri e propri ammortizzatori sociali di un welfare universale in via d’estinzione. L’ideologia costruita sulla mitizzazione della maternità si scontra con la carenza di servizi pubblici.

L’Italia in declino demografico

Non a caso L’Italia è un paese in pieno declino demografico e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro certifica che nel 2022 circa 45mila donne sono state costrette a lasciare il lavoro per dedicarsi al lavoro di cura e che la maggior parte di queste, il 79,4%, si colloca nella fascia 29/44 anni.

I tagli e il miraggio sulle pensioni, poi, chiudono in negativo anche la fine del ciclo lavorativo. Questi elementi già di per sé piuttosto eloquenti, forniscono una più chiara lettura se messi in relazione con quelli forniti dall’Associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno (SVIMEZ), Mezzogiorno dItalia per il quale la situazione è destinata a peggiorare se dovesse passare il progetto di autonomia differenziata, con il suo portato di ulteriore scardinamento di accesso ai servizi essenziali.

Insomma, altro che festa della donne e mimose. È necessario rompere la frammentazione e l’isolamento che contraddistinguono il mondo del lavoro contemporaneo riaffermando la potenza dell’essere in comune.

Le tematiche che verranno approfondite

Bisogna trasformare una giornata di festa in una giornata di protesta e per questo è stato proclamatolo lo sciopero generale dell’8 marzo.  Saranno approfonditi i nessi su cui si fondano la violenza economica, il regime della doppia oppressione, le responsabilità istituzionali e raccontare la lotta femminista nella nostra città. E sarà fatto in Assemblea sindacale, dentro un luogo di lavoro come il Tribunale: simbolo della violenza istituzionale dove spesso e volentieri i carnefici diventano vittime e le vittime vengono passate ai raggi X. Alla presenza di rappresentanti USB P.I Sicilia, del Movimento “Non una di meno” e del Consultorio “Mi Cuerpo Es Mio“.

Presentazione sportello di ascolto per le donne

Durante l’Assemblea sindacale verrà presentato lo Sportello contro le molestie e le discriminazioni di genere aperto a Catania da Usb in collaborazione con Rete ISIDE e il Consultorio autogestitoMi cuerpo es mio“.

L’Assemblea Usb Pubblico Impiego si svolgerà giorno 6 marzo dalle ore 11 alle ore 13,30 al Palazzo di Giustizia di Catania e in collegamento al link: https://meet.goto.com/184886965.