Strage via D’Amelio, Meloni assente alla fiaccolata: scomparsa targa in memoria di Falcone

Strage via D’Amelio, Meloni assente alla fiaccolata: scomparsa targa in memoria di Falcone

PALERMO –Fuori la mafia dallo Stato“, è il grido con cui ha preso avvio ieri il corteo partendo dall’albero Falcone, per giungere successivamente via D’Amelio, dove è stato accolto dalle Agende Rosse di Salvatore Borsellino. I manifestanti avanzavano con determinazione dietro lo striscione principale recante la scritta “Basta Stato-Mafia“.

L’organizzazione del corteo è stata curata dal coordinamento del 19 luglio, che comprende la partecipazione della Cgil, Agende Rosse, Arci, Usb e molte altre associazioni e movimenti di sinistra.

Scomparsa targa in memoria di Falcone

Nella serata di ieri, la targa posta dal Comune di Palermo in memoria del giudice Giovanni Falcone, situata in piazza Magione, dove da bambino giocava con l’amico Paolo Borsellino, è stata rimossa o scomparsa. La notizia è stata segnalata all’ANSA dalla cooperativa Palma Nana, che opera proprio nella zona.

Il contenuto della targa recitava: “A ricordo di Giovanni Falcone, che in questo luogo nacque il 20 maggio 1939. Con gratitudine e ammirazione La Città di Palermo“. Al momento, non sono noti i motivi della scomparsa della targa commemorativa.

La Premier Meloni a Palermo, assente alla fiaccolata

La Premier Giorgia Meloni ha partecipato alla commemorazione alla Caserma Lungaro di Palermo. Dopo un saluto con il capo della polizia Vittorio Pisani, la premier ha avuto un incontro e un colloquio con Manfredi Borsellino, poliziotto e figlio del giudice Paolo. Quindi ha deposto una corona d’alloro per i caduti nelle stragi di mafia, fermandosi per un colloquio con i familiari. Poi la presidente del Consiglio si è spostata al cimitero di Santa Maria di Gesù, per rendere omaggio alla tomba della famiglia Borsellino.

La presidente del Consiglio ha deposto una corona nella davanti alla lapide in memoria dei poliziotti uccisi: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. A seguire la presidente del Consiglio ha fatto visita alle tombe di Giovanni Falcone nella chiesa di San Domenico e di Paolo Borsellino nel cimitero di Santa Maria di Gesù.

La premier, però, non era presente alla tradizionale fiaccolata organizzata ogni anno dalla destra e che è partita alle 20 da piazza Vittorio Veneto per raggiungere via D’Amelio.

Le parole del Presidente Mattarella

Nell’anniversario della strage di via D’Amelio la Repubblica si inchina alla memoria di Paolo Borsellino, magistrato di straordinario valore e coraggio, e degli agenti della sua scorta – Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina – che con lui morirono nel servizio alle istituzioni democratiche.

Quel barbaro eccidio, compiuto con disumana ferocia, colpì l’intero popolo italiano e resta incancellabile nella coscienza civile. Il nome di Paolo Borsellino, infatti, al pari di quello di Giovanni Falcone, mantiene inalterabile forza di richiamo ed è legato ai successi investigativi e processuali che misero allo scoperto per la prima volta l’organizzazione mafiosa e ancor di più è connesso al moto di dignità con cui la comunità nazionale reagì per liberare il Paese dal giogo oppressivo delle mafie. 

Borsellino e Falcone avevano dimostrato che la mafia poteva essere sconfitta.

Il loro esempio ci invita a vincere l’indifferenza, a combattere le zone grigie della complicità con la stessa fermezza con cui si contrasta l’illegalità, a costruire solidarietà e cultura dove invece le mafie puntano a instillare paura.

In questo anniversario, desidero rinnovare i sentimenti di cordoglio e vicinanza ai familiari di Paolo Borsellino e degli altri servitori della Stato che pagarono con la vita la difesa della nostra libertà“, sono le parole pronunciate ieri dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il commento di Galvagno, presidente Ars

Il popolo siciliano non dimentica, l’attentato che si è consumato in via D’Amelio. Di mattina presso la Caserma Lungaro, insieme al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, abbiamo ripercorso gli ultimi passi del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta. Nel pomeriggio, con i giovani e tanti amministratori, li abbiamo voluti ricordare con la tradizionale fiaccolata fortemente sentita e partecipata“.

L’intervento di Elly Schlein

Per battere la mafiadeve arrivare prima lo Stato, devono arrivare prima i servizi“, e lo “Stato deve stare accanto a tutte le amministratrici e amministratori che sono entrati nel mirino delle mafie per il semplice fatto di far rispettare le regole, per il semplice fatto di lavorare in trasparenza, così come lo Stato e le sue istituzioni devono stare accanto agli imprenditori e imprenditrici che rifiutano il ricatto e la complicità“. Lo ha detto a Palermo Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd, in via D’Amelio davanti l’albero della pace.

L’intervento di La Russa al Senato

Un vile attacco al cuore dello Stato di fronte al quale il nostro Paese seppe però trovare la forza per reagire con orgoglio, coraggio e dignità“. Lo ha dichiarato in Aula al Senato il presidente Ignazio La Russa prendendo la parola per commemorare il 31/mo anniversario della strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice antimafia Paolo Borsellino e gli agenti di scorta. “Sono tanti – ha aggiunto – i giovani che da quel 19 luglio, da quella rabbia e da quell’indignazione, si sono avvicinati all’impegno civico per sconfiggere la criminalità in tutti i campi“.