Puparo Angelo Sicilia aggredito a Termini Imerese: “Tanta paura”

Puparo Angelo Sicilia aggredito a Termini Imerese: “Tanta paura”

TERMINI IMERESE – Puparo Angelo Sicilia aggredito a Termini Imerese mentre stava rappresentando con i pupi siciliani lo spettacoloPadre Pino Puglisi un prete contro la mafia“.

Angelo Sicilia, da diversi anni, porta in scena spettacoli sui temi dell’antimafia.

Puparo Angelo Sicilia aggredito: il racconto

Mentre mi trovavo sul palco sono stato disturbato fin dall’inizio da un uomo di circa 50 anni. Dopo l’ennesima provocazione ho chiesto silenzio per rispetto ai tanti che in silenzio stavano assistendo allo spettacolo.

L’uomo a questo punto è salito sul palco mi ha aggredito e mi ha spintonato e distrutto due microfoni. Sono intervenuti i carabinieri e gli agenti di polizia che lo hanno portato via, ma non è finita qua. Sono intervenuti i familiari dell’uomo che hanno iniziato ad urlare e inveire contro di me.

Sto valutando di presentare denuncia contro queste persone che hanno danneggiato i miei strumenti e reso impossibile mettere in scena lo spettacolo.

Ci siamo spaventati tanto, ma è pur vero che siamo abituati a queste ‘intrusioni’ nei nostri spettacoli. È già successo nel passato a Palermo, in diversi Comuni della provincia e persino in Calabria, dove tentarono addirittura di bruciarci il furgone durante lo spettacolo sulla storia di Peppino Impastato.

Ringrazio tutta la comunità termitana che ci è stata vicina e le forze dell’ordine che hanno evitato il peggio“.

Per evitare conseguenze allo fine dello spettacolo, andato avanti tra tanta tensione, i carabinieri hanno accompagnato Sicilia e quanti hanno preso parte allo spettacolo fino allo svincolo autostradale.

Solidarietà per l’aggressione

La “Rete per la promozione della cultura antimafia nella scuola” esprime solidarietà al puparo per l’aggressione subita.

Conosciamo bene il lavoro svolto in questi anni da Angelo Sicilia che, nelle nostre scuole, ha contribuito alla promozione della cultura antimafia rinnovando, con grande impegno, il linguaggio artistico dei pupi siciliani.

È inaccettabile che l’azione militante e l’attività professionale di un intellettuale, che ha investito sull’opera dei ‘pupi antimafia’, possa essere oltraggiata in questo modo.

Questa vicenda dimostra che bisogna continuare a lavorare con grande impegno per bonificare il terreno su cui attecchisce la cultura mafiosa.

Siamo certi che Angelo Sicilia non si lascerà intimidire, anche perché continuerà a trovare le porte aperte nelle nostre scuole“.