Il mercato delle armi e la facilità d’acquisto: leggi meno invasive in Italia?

Il mercato delle armi e la facilità d’acquisto: leggi meno invasive in Italia?

ITALIA –Comprare un’arma comporta sicuramente un notevole senso di responsabilità nel possessore in quanto rappresenta una mina vagante in base a seconda delle amare conseguenze che potrebbe causare se usata nel modo sbagliato“. Una frase che certamente ha un fondo di verità eppure non si sofferma sul nocciolo della questione che si sta facendo largo negli ultimi anni, per non dire decenni: la facilità d’acquisto.

Nonostante i dibattiti facciano capolino sulla situazione ormai incontrollata che si verifica giornalmente negli Stati Uniti d’America, gli ultimi mesi hanno visto una similitudine, per non dire un’inversione del trend, con l’Italia e l’escamotage per ottenere armi eludendo controlli più stringenti.

Nello specifico, nella penisola stanno aumentando i soggetti proprietari di armamenti pericolosi con la “scusa” di essere appassionati di tiro a volo benché su 548mila titolari di licenza richiesta, solo un quinto frequenta il poligono.

“POSSO USCIRE CON UN’ARMA? BASTA MOSTRARE UN DOCUMENTO D’IDENTITÀ VALIDO”

Si allentano le pratiche per ottenere un’arma? Aumentano i rischi e conseguentemente diminuisce la sicurezza sulle orme degli Usa e degli stati meno rigidi sull’ottica tanto discussa quanto irrisolta?

Il Governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis, ha recentemente firmato una legge che permette ai cittadini di portare armi da fuoco in pubblico senza la necessità di una licenza, di controlli o di addestramento, purché si disponga di una carta d’identità valida.

La legge, approvata dal Senato della Florida a fine marzo, è stata oggetto di dibattito e ha portato alla bocciatura di un emendamento che richiedeva l’obbligo di custodia sicura delle armi. La norma entrerà in vigore l’1 luglio, alimentando un crescendo di opinioni contrastanti tra i piani alti governativi.

Secondo il deputato Chuck Brannan, che ha sponsorizzato la legge di cui prima, “questa norma rappresenta un grande passo avanti per garantire che i cittadini rispettosi della legge non debbano affrontare una serie di difficoltà per ottenere una licenza governativa per portare la propria arma“.

La Casa Bianca ha condannato la decisione del Governatore DeSantis definendola “vergognosa“, soprattutto alla luce degli ultimi episodi di sparatorie di massa, tra cui Parkland, Pulse Nightclub e Pine Hills, che hanno scosso la Florida negli ultimi anni.

La portavoce Karine Jean-Pierre ha dichiarato: “Permettere alle persone di portare armi nascoste senza licenza va contro il buon senso sulla sicurezza delle armi. Gli abitanti della Florida meritano di meglio e devono essere protetti“.

IL CASO DI NEW YORK E IL PORTO D’ARMI DIFFICILE DA OTTENERE 

Gli stati americani, dal canto loro, dimostrano di avere idee differenti e l’esempio della “Grande Mela” costituisce un importante riferimento a quello che dovrebbe essere, approssimativamente, la gestione armi. Un gruppo di proprietari di armi di New York e del New Jersey, infatti, ha intentato una class action contro il dipartimento di polizia di New York per le difficoltà riscontrate nel processo di ottenimento del permesso di porto d’armi.

I documenti legali presentati al tribunale federale sostengono che il lungo e rallentato iter burocratico ostacola coloro che desiderano esercitare il proprio diritto costituzionale al possesso di armi. Il gruppo, pertanto, chiede la nomina di un supervisore federale per monitorare l’operato di questa particolare divisione del New York Police Department (NYPD).

Lo scorso anno la Corte Suprema ha annullato le restrizioni al porto di armi a New York, ma lo stato ha risposto con nuove leggi che hanno ulteriormente complicato l’iter per il rilascio del permesso. Secondo i dati forniti dal NYPD, nel 2022 sono state presentate 7.400 richieste contro le 4.700 del 2021, ma non è ancora noto quante di queste siano state approvate.

Aumenta la percentuale di persone interessate ad acquistare un’arma da fuoco, per difesa personale o semplicemente sport è poco chiaro, da capire l’impegno che svilupperanno i diretti interessati al fine di mostrarsi “idonei” a possederla. La vicenda acquisisce contorni sempre più indefiniti, in maniera direttamente proporzionale all’impossibilità di monitorare tutti i passaggi che aiuterebbero a definire i contorni che legano una grossa grana come quella appena descritta.