Catania, il ministro Delrio: “Questa città è il segno che il sud ce la può fare”

Catania, il ministro Delrio: “Questa città è il segno che il sud ce la può fare”

CATANIA – Tappa etnea per il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio questa mattina per la consegna del cantiere della metropolitana tra Monte Po e Nesima.

Per l’esponente del governo Renzi c’è “una Italia che riparte e anche il Mezzogiorno”.

“Siamo qui perché Catania è il segno tangibileha detto il ministro rispondendo ai cronisti di un sud che ce la può fare e sta anticipando quello che anche le grandi metropoli del nord vogliono fare: cioè un sistema di trasporto metropolitano adeguato a una città e alla sua provincia con oltre un milione di abitanti. Questi progetti che vanno avanti e si realizzano sono un segno che i lavori pubblici in Italia si devono fare e che le opere pubbliche si possono fare”.

Sul progetto della metro etnea in corso di completamento Delrio ha aggiunto: “Questa è un’opera indispensabile per Catania. Le nostre città hanno bisogno di una cura del ferro perché la mobilità urbana va concepita sul ferro. Stiamo cercando di rendere concreta questa progettazione. E vediamo che le cose piano piano vanno avanti e noi siamo molto soddisfatti”.

 Poi il ministro ha parlato della “ferita aperta” siciliana, ossia il viadotto Himera e ha garantito di aver accelerato i tempi e di poter avviare i lavori della bretella ad agosto.

“Nello stesso tempo abbiamo potenziato con la Regione i servizi ferroviari – ha aggiunto -. Ci sono già 100 mila persone che hanno preso il treno che collega Catania a Palermo”.

Delrio ha indicato come segnali positivi gli sviluppi del porto di Catania e il progetto della metropolitana”.

“Abbiamo tanto da recuperare – ha aggiunto -, ma dobbiamo dire che stiamo avanzando. “Ricordo ai cittadini siciliani che abbiamo oltre 4 miliardi e 300 milioni già stanziati per l’alta velocità sull’Isola. Ci siamo impegnati ad aprire il prima possibile i cantieri”.

Mentre, seppur sollecitato dalla stampa, il ministro non è entrato nel merito del caso Tutino e delle dinamiche politiche regionali.