Dimezzamento corse treni in superficie Circumetnea, Uil Trasporti Catania: “C’è stata una carenza di programmazione”

Dimezzamento corse treni in superficie Circumetnea, Uil Trasporti Catania: “C’è stata una carenza di programmazione”

CATANIA – C’è stata aria di tempesta nelle ultime settimane all’interno della Ferrovia Circumetnea a causa del dimezzamento delle corse della tratta in superficie nel programma di esercizio invernale, entrato in vigore ieri. Le corse dei treni cancellate sono state sostituite da quelle dei pullman. Questo ha scatenato l’ira da parte dei vertici delle organizzazioni sindacali già nello scorso mese di luglio. In seguito è stato notato come la sostituzione con le autolinee porti a percorrere oltre 200mila chilometri in meno.

La scorsa settimana è avvenuto un incontro con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, nel quale quest’ultimo ha sottolineato come si debbano porre le basi per una ripartenza dell’azienda anche attraverso un confronto costruttivo tra le parti.

Un nuovo incontro avrebbe dovuto tenersi nella giornata di ieri, ma è saltato. Il segretario generale della Uil Trasporti di Catania, Salvatore Bonaventura, e i rappresentanti sindacali aziendali, Alberto Lorena e Francesco Spidaleri, spiegano come si sia partiti da uno stato di agitazione e mostrano quali sono le cause del dimezzamento delle corse. Riguardo a quest’ultimo aspetto, però, a breve una novità positiva potrebbe arrivare.

Lincontro di ieri è saltato – affermano Bonaventura, Lorena e Spitaleri – perché non ci sono state le condizioni per poterlo fare ed è stato rinviato a data da destinarsi. È stato indetto lo stato di agitazione che ha portato all’incontro della scorsa settimana. La riduzione del programma di esercizio invernale è stata causata, secondo quanto detto dall’azienda, dall’emergenza Covid, ma in realtà ci sono altri due motivi. Il primo è quello relativo alle regole dellAnsf (Azienda Nazionale Sicurezza delle Ferrovie) per la sicurezza e per la gestione per le quali noi siamo arrivati impreparati. Il secondo riguarda il materiale rotabile e dobbiamo ringraziare la presenza delle vecchie vetture perché quelle acquistate cinque anni fa non le stiamo potendo utilizzare a causa della scadenza del contratto con la società polacca che si occupa della loro manutenzione. Si deve attendere quindi il bando per il nuovo contratto. Secondo noi si tratta di una carenza di programmazione, anche perché le regole dell’Ansf si conoscono da anni. Le corse al momento vengono chiuse alle 17,50 e l’orario seguente viene coperto dai pullman. L’assessore Falcone ha mostrato una grande sensibilità, anche perché il trasporto pubblico locale in questo periodo deve rappresentare un asse portante. Successivamente ci siamo incontrati in videoconferenza con il gestore governativo, il dottor Angelo Mautone, e con gli altri vertici aziendali e c’è stata un’apertura. Giovedì pomeriggio infatti ci sarà una riunione tra le parti sindacali e lazienda per rimodulare nuovamente il programma di esercizio con chiusura alle ore 20. La nostra protesta nasce dalla preoccupazione per le sorti dell’azienda, paradossalmente in un periodo emergenziale come questo, nel quale sono previsti anche stanziamenti, e in virtù del fatto che negli ultimi sei anni sono state assunte oltre cento persone”.

Un altro passo avanti è stato fatto nell’ambito della tariffazione, ma la questione coinvolge anche altri aspetti, tra i quali l’apertura domenicale. Le azioni per riportare in tutto e per tutto il sereno all’interno dell’azienda non mancheranno.

“È stata fatta una sorta di tariffa unica – concludono Bonaventura, Lorena e Spitaleri – per treno, pullman e metro. Per l’apertura domenicale il discorso deve essere spostato sull’organico, per il quale da tempo c’è uno studio per portarlo a 415 unità. Al momento siamo a 375 e quindi attendiamo. Per l’arrivo delle altre nuove vetture ci è stato detto che passeranno due o tre anni. Noi non molliamo e speriamo anche nell’aiuto dei sindaci dei Comuni pedemontani per l’efficienza di tutto il servizio”.