Ripristino ferrovia Alcantara-Randazzo: lo studio dell’ingegnere Roberto Di Maria

Ripristino ferrovia Alcantara-Randazzo: lo studio dell’ingegnere Roberto Di Maria

MOTTA CAMASTRA – Torniamo oggi a occuparci della riattivazione della linea ferroviaria  AlcantaraRandazzo, della quale vi abbiamo parlato un mese fa. Adesso spostiamo la lente d’ingrandimento su un progetto redatto dall’ingegnere Roberto Di Maria, collaboratore dell’Associazione Ferrovie Siciliane, redattore nella qualità di ingegnere trasportista, esperto di sistemi di trasporto a guida vincolata e gestore del blog Sicilia in Progress.

Il suo studio è stato presentato in diversi convegni, come quello tenutosi il 10 marzo 2017 a Giardini Naxos, nel Messinese, e il Congresso Sistema Tram dello scorso anno al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il ripristino viene valutato sempre nell’ambito del raddoppio della tratta ferroviaria GiampilieriFiumefreddo, ma una volta riaperta, la linea dovrà essere efficiente sotto diversi profili. Per arrivare a una buona riuscita del progetto non mancano i modelli di ispirazione.

“Al convegno di Giardini Naxos – spiega Di Maria –, nel quale abbiamo presentato il progetto, erano presenti il primo cittadino del paese, Nello Lo Turco, altri sindaci della Valle dell’Alcantara, i sindacati e il Comitato Pendolari Ciufer con Giosuè Malaponti. Abbiamo letto un parere del Ministero dell’Ambiente sul raddoppio della linea Giampilieri-Fiumefreddo. Il Ministero ha chiesto il ripristino della linea Alcantara-Randazzo come un’opera compensativa, surrogando il suo impatto ambientale con la realizzazione di un’infrastruttura ecocompatibile in modo da rendere la mobilità complessiva dell’area più rispettosa dell’ambiente, mettendo in condizioni le persone di utilizzare più il treno che l’auto. Ma utilizzare questa linea solo a fini turistici, data la somma da investire, sarebbe una follia. Un vero servizio deve collegare Giardini Naxos e Randazzo ogni giorno in modo regolare. Per noi le ferrovie devono essere una cosa viva e devono rappresentare un servizio per tutta la gente e per la mobilità di tutti i giorni. Nel mio studio ho fatto un paragone con la ferrovia Merano-Malles, che corre in una delle vallate che finiscono a Bolzano, in Trentino Alto Adige. Questa linea, posta in una zona isolata con un comprensorio di 30mila abitanti, fu ripristinata nel 2004 e nel giro di pochi anni è riuscita a trasportare 2,2 milioni di passeggeri annui. Hanno investito 2 milioni di euro a chilometro incrementando il numero di occupati nella valle fino al 21 % in dieci anni e stanno pensando a elettrificare la linea. Il progetto previsto in precedenza per l’Alcantara-Randazzo prevedeva l’eliminazione della stazione Taormina Giardini, tagliando fuori la linea della valle. In quello nuovo la linea Letojanni-Alcantara rimane in servizio e nel convegno del 2017 ho proposto di fare una metropolitana leggera per il comprensorio, ipotesi di cui parla tuttora l’assessore Falcone. Oltre a ciò ho previsto anche 5 nuove fermate, tra cui quelle a Isola Bella e alla funivia di Taormina. Un sistema turistico e per tutto il territorio”. 

Ma una volta giunti a Randazzo si incrocia il percorso della Ferrovia Circumetnea. L’idea è quella di creare un raccordo dando vita a un servizio che si dovrebbe estendere fino alla parte meridionale di Catania.

“Si prevede il passaggio della Circumetnea – conclude Di Maria – allo scartamento normale. Dal futuro deposito di Paternò ad Adrano nord, dove esso è previsto, le gallerie sotterranee sono già predisposte. Un altro piano di riqualificazione lo prevede fino alla stazione di Randazzo centro, a unico binario e in superficie. Dati gli sviluppi futuri della metropolitana di Catania si potrà collegare Randazzo direttamente con laeroporto di Catania. Prevediamo anche la dismissione della vecchia stazione FS di Randazzo e l’attestazione della nuova fermata nazionale in quella della Circumetnea, in modo da creare un’interconnessione. Un percorso unico da Taormina all’aeroporto, che potrà collegare un’area turistica con una commerciale. Per tutto questo abbiamo portato avanti una battaglia con il presidente dell’Associazione Ferrovie Siciliane, Giovanni Russo, con Nello Lo Turco e con il sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi. La ferrovia è pubblica e deve essere al servizio di una vasta comunità”.

Si ringrazia Roberto Di Maria per l’immagine