Teatro Massimo Bellini di Catania, Musumeci punta al rilancio: “Nessuno deve poter devastare il tempio della cultura”

Teatro Massimo Bellini di Catania, Musumeci punta al rilancio: “Nessuno deve poter devastare il tempio della cultura”

CATANIA – Rilanciare il Teatro Massimo Bellini di Catania trasformandolo da ente autonomo a ente fondazione. È questo il piano proposto dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che oggi pomeriggio è intervenuto sullo spinoso argomento che tiene col fiato sospeso il mondo della cultura catanese in occasione della premiazione della quarta edizione del concorsoDiventa Giornalista di NewSicilia.it.

Per il governatore siciliano “c’è chi vuol fare sopravvivere il Teatro Massimo e chi lo vuole rilanciare. Il governo della Regione appartiene a questa seconda scuola di pensiero. Perché il Bellini non può essere solo un luogo di lavoro (ed è già un risultato), ma deve tornare anche a essere un tempio della cultura. E purtroppo è stato gestito in maniera assai discutibile“.

Musumeci specifica inoltre che il Bellini “non si può reggere tutto sul denaro della Regione” e ricorda che “gli altri teatri fanno ricorso al privato, alle banche, ad altre istituzioni, agli imprenditori per esempio, che dal punto di vista fiscale possono sgravare il contributo dato“.

Il presidente della Regione ha illustrato gli obiettivi da raggiungere: “Fare diventare il Teatro Massimo Bellini un luogo che la gente possa visitare dalla mattina alla sera. Vorrei vedere le file in piazza Vincenzo Bellini e non ne vedo… Vorrei  poter sperare che il Teatro uscisse dalla piazza per andare in giro nella Sicilia orientale a portare spettacoli, e non lo vedo… Vorrei sperare che tutti, giovani e meno giovani, fossero abbonati al Teatro e non è così… Purtroppo sono state fatte scelte che adesso pesano sul bilancio di una Regione che al momento ha oltre 7 miliardi e mezzo di disavanzo e 7,2 miliardi di debiti“.

Per Musumeci, dunque, la soluzione è “rilanciare il Teatro Massimo, salvaguardare i posti di lavoro e tornare a farne un tempio della cultura“. Per fare ciò il governatore siciliano intende trasformarlo “da ente autonomo a ente fondazione. In questo modo arrivano i privati e possiamo lavorare insieme alla garanzia che offre la Regione Siciliana, perché nessuno deve poter devastare il tempio della cultura.