Invisibilità, in Sud Corea ci stanno lavorando

Invisibilità, in Sud Corea ci stanno lavorando

Vi piacerebbe essere invisibili? Un gruppo di ricercatori dell’Università sudcoreana di Pohang forse un giorno ve lo permetterà, a meno che la tecnologia non venga dichiarata fuori legge per ovvi motivi. Come riporta Business Insider Italia, nell’Ateneo citato sono stati messi a punto alcuni “metamateriali”, cioè dei materiali sintetici non presenti in natura, capaci di inferire con le radiazioni elettromagnetiche della luce. Simili materiali, in realtà, sono già presenti tra noi e solitamente vengono utilizzati per i cavi della fibra ottica, le strumentazioni mediche e aerospaziali, i sensori ultrasonici, le strutture schermanti per i terremoti.

La principale capacità dei piccoli atomi artificiali dei metamateriali è quella di riflettere gli atomi più grandi delle onde elettromagnetiche fotoniche le quali, polarizzate e controllato lo spin (il momento angolare), ridisegnano i contorni, la geometria, la forma e l’orientamento degli oggetti coperti da meta/nano materiali. Il processo non è però per nulla prevedibile, necessita di parecchi tentativi e non è sempre detto che si ottenga il risultato sperato.

Secondo quanto riporta EveryEye.it, l’obiettivo oggi è quello di affidarsi all’IA per controllare il processo di polarizzazione: «L’IA potrebbe essere addestrata usando una vasta quantità di dati in modo da imparare ad individuare una correlazione tra struttura fotonica e proprietà ottiche» affermano i ricercatori dell’Università di Pohang. Detto in altri termini, l’IA sarebbe in grado di generare diverse simulazioni fino ad individuare quella vincente, cioè quella con il materiale sintetico più adatto. Si tratta, come commenta Popular Mechanics, di «una missione estremamente ambiziosa e difficile», ma che se svolta correttamente riuscirà a rendere invisibili (o quasi) prima gli oggetti, in seguito anche le persone.