Tutti pazzi per FaceApp, l’applicazione che mostra il volto “anziano”. Ma quali sono i rischi per la nostra privacy?

Tutti pazzi per FaceApp, l’applicazione che mostra il volto “anziano”. Ma quali sono i rischi per la nostra privacy?

Bufala o verità? Sta facendo discutere in questi giorni la vicenda relativa all’utilizzo di FaceApp, l’applicazione che permette di fornire una “previsione” del nostro volto da anziani utilizzando soltanto una foto attuale.

In tanti hanno condiviso le proprie foto “ritoccate” sui social network, ma altri hanno puntato il dito proprio contro questo strumento ipotizzando un serio pericolo per la nostra privacy.

Un quesito che è emerso soltanto in queste ore, parimenti al “successo” che l’applicazione ha conosciuto in quanto utilizzata anche da personaggi dello spettacolo e della politica nazionale e internazionale.

A dire il vero, FaceApp è presente sugli store di Android e iOS dal 2017 dopo essere stata sviluppata Wirelass Lab, società russa con sede a San Pietroburgo. L’immagine che scegliamo di manipolare finirebbe su dei server esterni, a quanto pare localizzati tra Stati Uniti e Canada, senza passare apparentemente dalla Russia.

Inoltre, le immagini caricate verrebbero distrutte nel giro di 48 ore e la stessa applicazione non avrebbe la possibilità alcuna di riuscire a entrare in possesso delle altre foto presenti all’interno dei nostri smartphone. Ma è davvero così?

Così come paventato da molti, restano ancora parecchie le ombre sul possibile utilizzo dei dati raccolti. Inoltre, la stessa applicazione non rispetterebbe il GDPR, il regolamento europeo per la tutela dei dati personali.

L’unica certezza, di fronte a questa situazione, rimane quella di disinstallare o non scaricare la tanto chiacchierata applicazione. Occhio non vede, cuore non duole.

Fonte immagine Google Play