Abolizione Province. A rischio in Sicilia 6 mila posti di lavoro

Abolizione Province. A rischio in Sicilia 6 mila posti di lavoro

CATANIA – La Uil lancia l’ennesimo grido di allarme sulla questione relativa all’abolizione delle province.

In Sicilia i circa 6000 dipendenti di questi enti non sanno ancora bene quale futuro li attende.

Per questo oggi la confederazione ha organizzato un sit –  in sotto Palazzo Minoriti, sede della prefettura di Catania e dove ci sono i locali della provincia regionale, per sollecitare sia il governo nazionale che quello regionale a mettere in campo soluzioni idonee a gestire efficacemente i processi di riorganizzazioni, che in alcune realtà territoriali, iniziano a partire da questi giorni.

Alla manifestazione di oggi presente anche il numero uno della Uil Carmelo barbagallo.

“Il paese si deve rendere conto che la politica economica del governo Renzi non è quella che ci farà uscire dalla crisi” ha dichiarato Barbagallo ai microfoni dei giornalisti.

E sui tagli alle province ha aggiunto “più di 20 mila persone in tutta Italia rischiano il posto di lavoro. Se non ci sarà una trattativa per la definizione delle competenze, a chi verranno assegnati i servizi? A rischio è il destino di questi lavoratori che non sapranno dove andare. In Sicilia c’è l’aggravante che se si assegnano ai comuni che sono già in forte difficoltà economica, il dissesto finanziario aumenta”.

Il segretario nazionale della Uil poi aggiunge: “E mentre il lavoro non c’è noi non spendiamo i soldi che l Europa ci assegna per portare avanti progetti di sviluppo per il paese.  Per la ripresa economica bisogna fare investimenti pubblici e privati”.

E infine. “In Italia i lavoratori del pubblico impiego sono senza contratto. E il cattivo esempio che da il governo non rinnovando i contratti sta contagiando tutto il privato”.

In prefettura in tarda mattinata il segretario nazionale Barbagallo insieme al segretario provinciale Fortunato Parisi hanno spiegato le ragioni della protesta.