Catania, nuovo corso per Federsicurezza: alla presidenza Salvatore Debole

Catania, nuovo corso per Federsicurezza: alla presidenza Salvatore Debole

CATANIA – Federsicurezza nel Sistema Confcommercio ha sempre avuto un ruolo autorevole. La federazione di settore che riunisce gli istituti di vigilanza privata già aderenti a Confcommercio che, a livello nazionale, costituisce il principale polo di rappresentanza della sicurezza privata in Italia rappresentando circa 200 aziende con oltre 20.000 addetti, pari a oltre il 50% degli operatori del settore, oggi si rinnova a livello provinciale.

Dopo gli anni di presidenza affidati al cav. Silvio Santangelo, pilastro dell’associazione che ha guidato la categoria con grande impegno e professionalità, tocca adesso a Salvatore Debole condurre il comparto della sicurezza in seno alla Confcommercio, affiancato da un consiglio direttivo formato da Fabrizio Ardita (vice presidente), Rosario Armando Lizzio e Giovanni Setticasi (consiglieri).

Così commenta la sua nomina il neo presidente: “Nel ringraziare i colleghi consiglieri del nuovo direttivo Federsicurezza di Catania ove mi hanno onorato, con la propria designazione, ad eleggermi presidente, non posso non ricordare e ringraziare il mio predecessore cav. Silvio Santangelo per il significativo contributo che ha dato al comparto”.

Salvatore Debole è l’amministratore unico dell’Istituto di Vigilanza Privata ANCR , azienda nata nel lontano 1957 ed operante, oggi, in tutte le provincie siciliane.

Il percorso, tutto in salita, è lo specchio delle difficoltà che il mondo produttivo sta oggi vivendo – afferma il neo presidente Debole – tanto per la crisi globale che per la concorrenza che sta spiazzando tutte quelle aziende di vigilanza che hanno da sempre creduto nel mondo della sorveglianza privata, investendo tutte le risorse disponibili. Ci spenderemo, con i miei consiglieri, affinchè potremo fare dei significativi percorsi di indirizzo verso le istituzioni, il mercato e quant’altro fino ad oggi non ha prodotto quei segnali che le aziende di vigilanza meriterebbero”.

Il comparto della sicurezza privata cura da sempre la sicurezza di enti, aziende e privati in ambiti estremamente delicati. Questo ha comportato una estrema diversificazione della domanda e di conseguenza una estrema diversificazione dell’offerta. Infatti oggi gli istituti di vigilanza vengono impegnati nei più disparati comparti, dall’industria agli aeroporti al trasporto valori ed ancora al classico servizio di piantonamento antirapina in uffici e banche. La crescita del settore ha visto anche un ampliamento verso servizi una volta di pertinenza delle forze dell’ordine come il servizio antipirateria sulle navi commerciali impegnate in rotte particolarmente pericolose.

Agli istituti di vigilanza – interviene Giovanni Setticasiviene richiesto il continuo sforzo di adeguarsi non solo alle innovazioni richieste dal mercato, che impongono un notevole investimento sia in termini economici sia tecnologici, ma anche di adeguarsi ad una normativa in evoluzione che li vede sottoposti a continui e stringenti controlli da parte di più Autorità. Spesso i contrasti normativi o anche le diverse interpretazioni delle norme, di non facile lettura, si risolvono nella paralisi dell’attività dell’impresa. L’eccessiva burocratizzazione, la corsa al ribasso dei prezzi in particolare dal momento in cui si sono delegittimate le tariffe ministeriali, l’incongruenza della disciplina del cambio d’appalto, il difficile rapporto col mondo del credito, sono alcuni dei mali endemici del settore. Pertanto, la neo costituita giunta si propone fin da subito di farsi portavoce in ambito istituzionale, sia regionale sia nazionale, di tutte le istanze del comparto della sicurezza privata”.