EATR, il robot mangia uomini

EATR, il robot mangia uomini

Nel 2009 tre aziende, Cyclone Power Technologies, DARPA e Robotic Technology Inc., collaborarono alla realizzazione di un robot che, in ambito militare, potesse svolgere missioni ad alto rischio utilizzando come fonte di energia la biomassa proveniente dalle piante. In seguito, si pensò che il robot, dal nome EATR (Energetically Autonomous Tactical Robot, gioco di parole che sta a indicare il termine “eater”, mangiatore), potesse rifornirsi di “carburante” non solo ingerendo gli arbusti, ma anche i cadaveri dei militari caduti in battaglia. Da subito, la Rete si ribellò gridando al mostro e ribadendo che saccheggiare un cadavere comporta un crimine di guerra ai sensi dell’articolo 15 delle Convenzioni di Ginevra. Cyclone Power Technologies, Robotic Technology Inc. e DARPA tentarono di calmare le acque divulgando una nota: “Vogliamo dimostrare che i nostri motori possono creare energia verde da materiali vegetali. Le applicazioni, commerciali e non, di questa soluzione energetica ecologica sono, in fondo, enormi“.

Il progetto così venne sviluppato ed entrò in fase di test grazie ai finanziamenti del Pentagono. Solo oggi si apprende della sua cancellazione per le implicazioni etiche. Parrebbe che il robot, in effetti, fosse realmente in grado d’ingerire esseri umani per alimentare le proprie batterie. È lo stesso dott. Robert Finkelstein, della Robotic Technology Inc., a capo del progetto, ad aver affermato che EATR aveva la capacità di determinare se il materiale ingerito fosse animale, vegetale o minerale, grazie a sistemi e sensori integrati. Di fatto, “la seconda fase del progetto – ha spiegato il dott. Finkelstein in un’intervista a StartupItalia! prevedeva che il motore determinasse quali materiali fossero adatti (cioè commestibili) per la conversione in combustibile e che localizzasse in autonomia tali materiali e li ingerisse, o meglio li ‘processasse’. Fondamentalmente, la macchina imparava a mangiare da sola“.

Lo scopo ultimo, in sostanza, era quello di creare un robot autosufficiente dal punto di vista energetico e in grado di restare attivo anche per diversi mesi, senza la necessità di essere collegato a una fonte di energia elettrica. In robotica, la creazione di un robot “mangia uomini” è ovviamente ancora un tema dibattuto, anche se in fondo basterebbe seguire i precetti già postulati dallo scrittore di fantascienza Isaac Asimov per evitare apocalittiche conseguenze: “Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno“.