Caso Naro, genitori chiedono riapertura indagini: “Non è importato a nessuno di Aldo, è stato omicidio premeditato”

Caso Naro, genitori chiedono riapertura indagini: “Non è importato a nessuno di Aldo, è stato omicidio premeditato”

PALERMO – “A nessuno è importato di mio figlio Aldo, questo mi dà più rabbia”.

Parole che arrivano dai genitori di Aldo Naro, il medico ucciso al Goa, una discoteca di Palermo: era insieme con la fidanzata e sarebbe deceduto a seguito di una rissa organizzata.

Secondo Rosario Naro e Anna Maria Ferrara, padre e madre di Aldo, non si sarebbe trattato di una rissa, bensì di un pestaggio mirato nei confronti del figlio. Per questa ragione si cerca la verità tre anni dopo l’accaduto.

“Trovate il coraggio di dire ciò che avete visto – dicono i genitori -. Non è importato a nessuno di Aldo, nessuno ha provato pietà per la solitudine, il terrore, il dolore fisico e soprattutto morale provocato dall’abbandono”.

Si richiede la riapertura delle indagini: nel febbraio 2015 erano stati sequestrati 55 telefoni. Il cellulare di Aldo è stato consegnato dalla fidanzata alla madre soltanto qualche giorno dopo il decesso. Chat e audio vocali che hanno indirizzato gli investigatori sulla pista che portava a una rissa.

L’omicidio, tuttavia, secondo la famiglia e anche a detta dei legali, sarebbe stato premeditato, non avvenuto sul momento a seguito dello scontro tra ragazzi. Seguiranno di certo aggiornamenti.