Illuminazione inesistente e degrado dilagante, la “notte” eterna di via Anfuso che attende di rinascere

Illuminazione inesistente e degrado dilagante, la “notte” eterna di via Anfuso che attende di rinascere

CATANIA – Un’auto procede lentamente a fari accesi provando a farsi strada nell’oscurità di una carreggiata non rischiarata come dovrebbe. “Scusì, ma ‘ri ‘ccà spunta? Cu stu scuru non si viri nenti…“, domanda il guidatore una volta abbassato il finestrino.

Un quesito che avranno avanzato in molti tra i conducenti non residenti in zona che, nel corso di questi anni, si saranno avventurati in via Anfuso, una delle tante viuzze che compongono l’articolato e popolare quartiere di Ognina, nella zona nord-est del capoluogo etneo.

Già, “ri ‘ccà spunta?”; per come si presenta attualmente la strada (una delle più lunghe ed estese dell’intero rione) pare che non porti da nessuna parte. Eppure da qualche parte conduce perché, nella sua interezza, contribuisce a collegare la parte più interna del borgo – dove si stanno sviluppando i lavori per il completamento del viadotto di via Barraco, con il frequentato Lungomare di Catania, dirimpetto la famosa scogliera.

Un trait d’union importante per il quartiere, lungo il quale trovano sede un parcheggio per le ambulanze della Misericordia e due plessi scolastici: l’Istituto professionale alberghiero Karol Wojtyla di Catania e l’Istituto statale d’istruzione superiore Duca Degli Abruzzi, quest’ultimo posizionato proprio all’incrocio con viale Artale Alagona.

Purtroppo la situazione in cui versa via Anfuso sembra somigliare a quella di una strada abbandonata e dimenticata dagli amministratori. Come detto, l’arteria si trova da anni priva di un sistema di illuminazione decente che la lascia quasi completamente al buio. L’unico tratto decentemente illuminato è infatti quello compreso tra le vie Ulisse e Messina.

Il resto della strada – circa 250 metri – è totalmente oscurato e, specialmente nelle ore notturne, rischia di costituire un serio pericolo per automobilisti e pedoni. Quest’ultimi sono poi costretti a stringersi sul ciglio della strada in quanto il marciapiede è inesistente. Le sparute tracce di illuminazione sono rappresentate da alcune luci appartenenti a privati e l’unico palo della luce presente riesce a malapena a segnalare la presenza di un passaggio pedonale.

Non mancano poi le problematiche legate all’incuria e al degrado dilaganti. Rifiuti organici, travi di legno, cartoni, plastiche varie e ciò che resta di un materasso si trovano accatastati accanto i bidoni dell’immondizia, restando dimenticati dal personale della nettezza urbana. Il quadro desolante viene completato dalle tante sterpaglie e dalla presenza di alcuni senza fissa dimora che, trovando riparo all’interno di alcune baracche di fortuna nella vicina “sciara”, sopportano giornalmente condizioni di vita non certo ottimali.