Operazione “Garbage Affair”: truccavano appalti per favorire le ditte. FOTO, VIDEO e INTERCETTAZIONI

Operazione “Garbage Affair”: truccavano appalti per favorire le ditte. FOTO, VIDEO e INTERCETTAZIONI

CATANIA – Garbage Affair”, l’operazione che questa mattina ha visto coinvolti Antonio Deodati, Orazio Stefano Fazio, Antonio Natoli (da sinistra a destra nelle foto sotto), e Massimo Rosso, ha mostrato come venivano truccati gli appalti per l’assegnazione alle ditte Rti Senesi Spa ed Ecocar srl, fuse nel Consorzio Seneco, del servizio di smaltimento rifiuti. Dopo aver approfondito le figure di Orazio Stefano Fazio e Massimo Rosso, adesso vediamo nel dettaglio i risultati del’indagine.

 

 

Un quadro chiaro di come il comune indiceva la gara riguardante il servizio esteso, per 5 anni, all’intero territorio della città etnea per una spesa di oltre 300 milioni di euro l’anno, illegale secondo quanto stabilito dalla Gazzetta Ufficiale del Comune Etneo. Così, dopo il pronunciamento del Tar, è stata avviata una gara ponte per l’affidamento temporaneo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per tre quarti di tutto il territorio comunale.

La gara si è conclusa con l’aggiudicazione delle due ditte, il tutto però con mezzi fraudolenti. La mancata esclusione della Rti è avvenuta nonostante la mancanza di alcuni requisiti, precisamente per operare in un comune di 350mila abitanti come Catania, e nonostante la riconducibilità della Ecocar a un soggetto già destinatario.

Come si nota nelle intercettazioni, gli indagati erano a conoscenza delle indagini e hanno agito appositamente per indirizzare la gara d’appalto in favore del Consorzio, che era in continuità con la Ipi srl, gestita da Antonio Deodati.

Qui sotto Deodati spiega a una donna anonima come Catania è seconda solo a Roma per lo smaltimento rifiuti:

Nella diapositiva seguente, invece, Fazio spiega a Salvatore Catanzaro, un impiegato, come nel suo ruolo di controllo dei sorveglianti non vuole indicare il disservizio per il ritardo.


Infine, Deodati parla dei favori che riceveva Fazio per il suo impegno di “controllore” dei sorveglianti.