Voragine vicino rotatoria Nesima, vertici Fce: “Non si è trattato di cedimento, c’erano dei vuoti”

Voragine vicino rotatoria Nesima, vertici Fce: “Non si è trattato di cedimento, c’erano dei vuoti”

CATANIA – Lavori per la metropolitana a Catania, un argomento che, dopo una breve fase di stallo, ultimamente è tornato ad incrementare discussioni e confronti. Dopo le inaugurazioni delle due tratte Galatea-Stesicoro e Borgo-Nesima, avvenute quasi un anno fa, che hanno portato il numero di utenti ad aumentare in modo esponenziale, i cittadini attendono l’apertura di altre nuove tratte che, nel giro di un paio di anni, dovrebbero portare l’intero tracciato a coprire buona parte della città. Fra queste la prima a essere consegnata, secondo un cronoprogramma, sarà la tratta Nesima-Monte Po, prosecuzione verso l’estrema zona ovest del capoluogo etneo della linea già in esercizio, lunga 1,7 chilometri e comprendente due nuove fermate, Fontana, che sarà collegata tramite un sottopasso all’ospedale Garibaldi e posta in corrispondenza di esso, e Monte Po, che sorgerà in corrispondenza della fine della circonvallazione.

Proprio in quest’area, attualmente interessata dai lavori e quasi tutti i giorni soffocata da un traffico intenso, con veicoli diretti sia verso Catania sia verso i paesi limitrofi, poco più di due settimane fa è avvenuto il cedimento di un tratto di carreggiata, precisamente vicino alla mega rotatoria dirimpettaia all’ospedale, dopo che la mattina del giorno stesso la sala comandi del cantiere aveva segnalato un cambiamento di pressione del terreno. Tutto ciò ha creato non poche apprensioni per gli automobilisti e ha comportato l’intervento immediato degli agenti della polizia municipale, che hanno immediatamente messo in sicurezza il tratto stradale, ma, nonostante questo, la circolazione veicolare ha subito comunque un brusco rallentamento, causando anche la rabbia degli utenti. Oltre a ciò, sono state fatte diverse riflessioni sullo stato dei lavori, tra le quali l’indignazione del consigliere della IV municipalità Erio Buceti, per quanto tempo ancora dovranno continuare, quanto tempo si dovrà aspettare per vedere la nuova tratta in funzione e anche sui problemi che gli scavi potrebbero causare allo spazio circostante, sicuramente molto più periferico rispetto a quello interessato dai lavori per le tratte che sono state aperte mesi fa, ma sempre occupato da costruzioni. Così in molti si sono chiesti se la metropolitana passerà sotto le loro case e se c’è o meno una precisa divisione tra le aree catastali e quelle comunali, o addirittura cosa potrebbe succedere in caso di incidente o di situazioni di maltempo.

Per saperne di più abbiamo intervistato il gestore governativo della Ferrovia Circumetnea Virginio Di Giambattista e il direttore generale della partecipata catanese Alessandro Di Graziano, intervenuti nel corso della conferenza nazionale “Muoviamoci a più dimensioni”, organizzata dall’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, e tenutasi a Palazzo degli Elefanti“Non si è trattato di cedimento – dichiarano – perché siamo riusciti a controllare la situazione in superficie. C’erano dei vuoti all’interno non dovuti alla geologia, ma a interventi fatti nel tempo, come ricoperture o zone vallive, che sono state usate in passato come discariche. Insomma, vuoti che preoccupavano il fronte d’avanzamento della TBM, la talpa per lo scavo della galleria. Tutto ciò, se fatto in modo approssimativo, poteva comportare un blocco dei lavori per almeno 3-4 mesi. Invece lo abbiamo gestito nel modo più opportuno, anche se ci sono stati problemi per la circolazione, ma non problemi determinati da un cedimento o da incidenti”.

In merito a un’invasione o meno delle aree catastali della zona da parte del tracciato della metropolitana, almeno per la tratta in questione, non ci saranno particolari problemi, in quanto “il tracciato seguirà integralmente l’asse della circonvallazione – continuano –. Con la registrazione della delibera entro fine anno faremo il bando per l’affidamento dei lavori per la tratta fino a Misterbianco centro. Il problema è superato, i lavori vanno avanti e speriamo che non ci siano altri problemi. Per la divisione tra le aree catastali e quelle comunali fu fatto già in fase progettuale il piano particellare grafico descrittivo e problemi non ce ne sono, è una cosa pianificata. Questo almeno fino alla fermata Monte Po, mentre quando arriverà al centro di Misterbianco passerà un pochino sotto ai palazzi, ma si entrerà alle profondità giuste e ci sono tutte le procedure di esproprio per evitare qualsiasi rischio e per controllare la talpa in avanzamento”.

Infine, il traffico veicolare, seppur intenso, non inciderà in modo eccessivo, in termini di pressione sullo strato sottostante, se non in casi estremi, e per i tempi di consegna della tratta si sta cercando di stringere i tempi. “Il traffico veicolare non incide – concludono – se non ci saranno variazioni della geologia dei luoghi per ricoprimenti o erosioni. Più che altro certe criticità potevano manifestarsi in qualsiasi situazione di drenaggio delle acque, in quanto la TBM ha scavato 15 metri sotto al piano stradale. Ci sono stati dei rilasci del terreno sul suo fronte che potevano intaccare l’avanzamento dei lavori, ma la preoccupazione più grossa era se si fosse creata una voragine di un metro, al primo incidente con qualcuno che si fosse infortunato, i lavori si sarebbero bloccati per molto. All’altezza della rotatoria alcuni problemi sono derivati dall’abbattimento del ponte che c’era qualche anno fa. La gestione precauzionale è stata fatta davvero bene. Per quanto riguarda la messa in esercizio della tratta stiamo facendo pressione affinché si possa realizzare entro la metà dell’anno prossimo”.