Operaio morto in una condotta fognaria: 23 anni dopo condannato il comune di Vittoria

Operaio morto in una condotta fognaria: 23 anni dopo condannato il comune di Vittoria

CATANIA – Ventitré anni dopo la morte dell’operaio Giuseppe Barone, morto annegato in una condotta fognaria in contrada Forcone mentre lavorava a una valvola elettrica difettosa, la corte d’Appello condanna il Comune di Vittoria per omicidio colposo.

Inizialmente il giudice aveva respinto la richiesta di risarcimento dei parenti di Barone perché aveva considerato il reato prescritto, ma la corte d’Appello ha rettificato la decisione del giudice di primo grado, accettando le argomentazioni della difesa, rappresentata dall’avvocato Anna Iachella.

Infatti, i congiunti dell’operaio si erano costituiti parte civile nel processo penale per omicidio colposo aperto a carico dei datori di lavoro, interrompendo così la prescrizione anche nei confronti di altri corresponsabili come appunto il Comune di Vittoria, condebitore solidale.

Ciò si spiega perché, secondo la normativa di sicurezza nei luoghi di lavoro, anche il committente deve adottare tutte le misure necessarie per tutelare l’integrità e la salute dei lavoratori dipendenti dell’impresa appaltatrice. Misure che il Comune non si impegnò ad adottare.

La corte di Appello ha quindi liquidato “una somma che risulta sicuramente commisurata alla grave tragedia vissuta all’epoca dai congiunti dell’operaio morto”.