Finanziaria a rischio impugnativa… e non è ancora in Gazzetta

Finanziaria a rischio impugnativa… e non è ancora in Gazzetta

PALERMO – Non è ancora arrivata in Gazzetta ufficiale e già sembra esposta al rischio di essere impugnata dal Consiglio dei Ministri. Parliamo della legge di stabilità o Finanziaria regionale siciliana.

Deve ancora diventare norma della Regione sbloccando, così, la spesa pubblica, e già desta non poche preoccupazioni. Si tratta di poco più di una voce legata a valutazioni fatte su notizie di stampa perché la legge non è ancora ufficializzata e dunque non può essere fatta una valutazione tecnico legale. Ma una valutazione politica è possibile e sembra proprio che, in questo senso, una impugnativa sia quantomeno probabile anche per prendere tempo rispetto al trasferimento dei soldi promessi a Palermo.

Al centro del dibattito ci sarebbe il prelievo di 127 milioni e 850 mila euro dal Fondo sanitario per destinarli a pagare il mutuo contratto dalla regione proprio per il ripiano del debito sanitario.

La motivazione tecnica dell’impugnativa sarebbe già pronta: è vero che il mutuo è stato contratto per pagare debiti sanitari ma è altrettanto vero che il Fondo serve per la cura e non può essere dirottato sul pagamento di un mutuo che formalmente è spesa per investimenti.

C’è un altro strumento, inoltre, per l’impugnativa. Imputando il pagamento del mutuo al fondo sanitario esso viene per oltre metà pagato dallo Stato e questo fa venir meno gli impegni assunti dalla Regione.

Ma tralasciato il fronte (l’ennesimo) che rischia di aprirsi fra Palermo e Roma ci sono problemi di altra natura. È vero che in questo modo Palermo fa pagare il 51% della rata a Roma ma è altrettanto vero che questo non fa crescere il fondo sanitario la cui ripartizione avviene sulla base di criteri chiari e di accordi in Conferenza delle Regioni. Insomma lo Stato assegna una somma alla sanità e poi le regioni se la dividono in base a criteri di popolazione e assistenza. Caricando, però, il mutuo sul fondo questo non farà scattare bonus ma toglierà fondi all’assistenza. In questo senso interviene un’altra circolare statale che impegna le regione a utilizzare in sanità ogni somma risparmiata sul Fondo sanitario. Altro elemento che non verrebbe così rispettato. 

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