Rapina e ricettazione, in manette esponenti di Cosa Nostra. Ci sono collegamenti con Messina Denaro

Rapina e ricettazione, in manette esponenti di Cosa Nostra. Ci sono collegamenti con Messina Denaro

TRAPANI – In manette quattro esponenti di Cosa Nostra. Sono tutti indagati per rapina e ricettazione aggravata dalle modalità mafiose.

Il blitz è scattato a Trapani dopo una lunga attività investigativa dei carabinieri del Ros del comando provinciale ed è stato coordinato dalla procura distrettuale antimafia di Palermo.

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Riflettori accesi, dunque, sugli interessi della famiglia mafiosa di Castelvetrano. È emerso che l’assalto ad una società di trasporti consumato a novembre 2013 a Campobello di Mazara ha documentato un accordo forte fra le principali articolazioni di Cosa Nostra per la gestione dei progetti delittuosi comuni.

L’intervento costituisce la prosecuzione dell’attività “EDEN 2” che, nel 2014, aveva accertato il diretto coinvolgimento delle famiglie mafiose di Castelvetrano e Corso dei mille di Palermo nella rapina ai danni di un deposito della ditta di spedizioni di Campobello di Mazara. 

L’operazione si era conclusa con l’emissione di un provvedimento cautelare a carico di 14 indagati, tra cui Girolamo Bellomo, cognato di Francesco Guttadauro e nipote acquisito del ricercato trapanese Matteo Messina Denaro.

In tale contesto è emerso, in particolare, il ruolo di Giorgio Provenzano, esponente di spicco del mandamento di Bagheria, il quale, su richiesta di Ruggero Battaglia, già tratto in arresto nella precedente operazione “EDEN 2” e nipote di Vernengo Ruggero, uomo d’onore della famiglia di Corso dei mille, si è adoperato al fine di varie attività delittuose.

Egli infatti ha coinvolto la famiglia mafiosa di Castelvetrano nella realizzazione della rapina al deposito, ha procurato le auto e le pettorine della polizia da utilizzare nel corso dell’attività criminosa ed infine ha definito le modalità di spartizione dei proventi della rapina a favore delle famiglie mafiosa di Bagheria, Castelvetrano e Corso dei mille.

L’indagine rappresenta un ulteriore e significativo intervento nel quadro della manovra finalizzata all’arresto di Matteo Messina Denaro, mediante il progressivo depotenziamento dei circuiti di riferimento e il depauperamento delle risorse economiche del sodalizio.