Poletti: “Dopo le elezioni bisogna mantenere la barra dritta sulle riforme”

Poletti: “Dopo le elezioni bisogna mantenere la barra dritta sulle riforme”

PALERMO –Bisogna mantenere la barra dritta sulle riforme“, così ha commentato stamattina Giuliano Poletti gli ultimi risultati elettorali. Il ministro del lavoro, oggi a Palermo, oltre che sul tema delle amministrative, si è espresso anche relativamente a vari argomenti caldi della politica italiana: dal reddito di cittadinanza alla lotta alla povertà, dal Job Act (con particolare riferimento alla condizione siciliana) ai dialoghi con i sindacati.

Poletti ha evidenziato che, sotto ciascuno dei suddetti aspetti, il governo è chiamato a mantenere una certa coerenza rispetto al programma elettorale: “Non possiamo sbandare e immaginare di cambiare il nostro impianto perché questo paese ha storicamente un’esigenza di affidabilità e se noi cambiamo rapidamente e sistematicamente gli orientamenti, non siamo più affidabili né per gli imprenditori in Italia, né per gli investitori internazionali, né per i cittadini. Il governo deve avere la responsabilità di fare ciò che ha dichiarato di fare“.

Il ministro ha poi affrontato nello specifico il problema del reddito di cittadinanza. Tale provvedimento, una volta approvato, diventerebbe una delle armi più potenti da poter usare nella lotta alla povertà e, innovazione fondamentale, non riguarderebbe soltanto specifiche categorie sociali, ma la globalità della popolazione civile. Chiaramente il reddito di cittadinanza andrebbe commisurato alle reali possibilità dello Stato, ma anche alle esigenze degli aventi diritto: “Il tema delle politiche sociali e della lotta alla povertà e’ un tema che il nostro paese deve affrontare, perché fino ad ora le politiche sociali sono state categoriali, ovvero riferite a lavoratori che hanno perso il lavoro o ai pensionati, mentre non abbiamo strumentazioni di ordine generale che affrontino il tema di un cittadino in condizione di povertà. Naturalmente bisogna graduarlo e introdurlo con degli step che facciano i conti con le nostre risorse“.

Purtroppo sull’argomento il nostro governo non è ancora riuscito a prendere una decisione univoca; la stessa probabilmente, almeno in questo confida il ministro del lavoro, arriverà in seguito ad una migliore definizione delle norme che regolano la legge di stabilità.

All’interno della questione, sebbene per motivazioni differenti, rientra anche il dialogo aperto tra governo e sindacati in merito alle pensioni; Poletti infatti ammette la necessità di un tavolo di confronto, occasione per rivedere la flessibilità in uscita in rapporto all’attuale sistema pensionistico italiano: “La flessibilità in uscita è il tema nuovo di questo confronto sul sistema previdenziale dall’altro lato abbiamo accolto la richiesta del sindacato di discutere altre problematiche di merito sul tema degli anziani nel nostro paese e per farlo abbiamo detto che ci rincontreremo a meta’ di luglio, definiremo puntualmente gli argomenti e gli strumenti per sviluppare questa discussione“.

In ultimo, durante l’incontro con i giornalisti, si è soffermato ad analizzare i prossimi effetti del Job Act in Sicilia: anche nel nostro territorio, così sostiene il ministro del lavoro, il provvedimento dovrebbe presto dare i suoi frutti, ciò nonostante attualmente tali parole sembrino soltanto delle utopie. “Credo che in Sicilia va connesso al sistema imprenditoriale e alle dinamiche dell’economia locale. Pensiamo che questo sia un elemento che deve cambiare strutturalmente il sistema del lavoro nel nostro paese. Sappiamo bene che gli incentivi e i cambiamenti normativi comunque debbono fondarsi su una condizione delle dinamiche dell’economia. Evidentemente le situazioni della Sicilia sono tali da non aver raccolto questa sfida ma sono convinto succederà’ anche in Sicilia“.