RAVANUSA – Scene apocalittiche, tra macerie, disperazione e distruzione a Ravanusa, in provincia di Agrigento a seguito della violenta esplosione – generata da una probabile fuga di gas – che ha coinvolto e fatto crollare più palazzine.
Non pochi disagi anche ai vicini residenti. Sono, infatti, circa 150 gli evacuati che sono stati collocati in apposite strutture alberghiere in attesa di disposizioni. Invece, sono 250 i soccorritori in azione.
Il bilancio, al momento, è di 11 persone coinvolte: 6 dispersi, 2 sopravvissuti e 3 morti. Le vittime, nello specifico, sono: Maria Crescenza Zagarrio (che abitava al terzo piano della palazzina), Calogera Giochina Minacori e Pietro Carmina (docente di storia e filosofia al liceo classico Ugo Foscolo di Canicattì).
Solidarietà di Mattarella
Il sindaco Carmelo D’Angelo si è recato in prima linea nel luogo della tragedia. Ha ricevuto anche tantissimi messaggi di solidarietà da tutta Italia e anche da esponenti politici.
Nello specifico, anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha espresso cordoglio e sostegno. “Per capire le cause c’è tempo, oggi è il momento dei soccorsi“, ha dichiarato al telefono il primo cittadino.
I dispersi
I dispersi farebbero parte della famiglia delle due donne che sono state “miracolate”: parliamo di Rosa Carmina e Giuseppina Montana.
Nello specifico, si cerca ancora: Angelo Carmina, marito di Maria Crescenza Zagarrio (deceduta), il figlio Giuseppe Carmina e la moglie Selene Pagliarello (infermiera dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento, 30enne, incinta di nove mesi); Calogero Carmina, marito di Liliana Minacori, e il figlio Giuseppe Minacori. Dispersa anche Carmela Scibetta, moglie della vittima Pietro Carmina.
Quattro di loro abiterebbero nella palazzina interessata dall’esplosione, mentre due – tra cui la donna in dolce attesa – sarebbero stati soltanto ospiti in quella fatidica sera, poiché stavano trovando alcuni familiari.
Le famiglie della palazzina
Secondo le prime ricostruzioni, pare che i soggetti coinvolti fossero così strutturati nella palazzina:
- al primo piano Rosa Carmina (trovata viva tra le macerie);
- al secondo piano la cognata Giuseppina Montana;
- al terzo piano Angelo Carmina, la moglie Maria Crescenza Zagarrio, e poi la nuora Selene Pagliarello e suo marito Giuseppe Carmina che erano lì per una visita;
- al quarto piano Calogero Carmina, la moglie Calogera Gioachina Minacori e il figlio Giuseppe Minacori.
Nell’altra palazzina crollata, invece, c’erano Pietro Carmina (deceduto), insieme alla moglie Carmela Scibetta, assistente sociale, dispersa.
Il racconto di una sopravvissuta
Straziante il resoconto della sopravvissuta Rosa Carmina che racconta di un black out generale, oltre che il crollo del tetto e del pavimento.
Nei giorni precedenti, però, secondo quanto riferito da lei stessa, non ci sarebbe stato alcun odore di gas sospetto. Il tutto, quindi, sarebbe stato improvviso e imprevedibile.
Durante quelle ore di inferno, dice di aver udito anche le grida della cognata, che chiedeva aiuto. Inoltre, pare che la stessa Rosa Carmina avesse urlato per farsi individuare dai vigili del fuoco. Lei è stata salvata, infatti.